Biscari, 14 marzo 1897: una "guerra di santi" risolta dall'intervento dei Carabinieri Reali
Una “guerra di santi”, come nella novella di Giovanni Verga, una pericolosa rivalità tra i portatori o un banale incidente? Non sapremo mai ciò che accadde con esattezza per le strade di Biscari il 14 marzo del 1897, ma grazie alle deliberazioni della Società Operaia di Mutuo Soccorso è stato possibile accertare che qualcosa di grave accadde quella domenica e se non ci scappò il morto fu grazie al coraggioso intervento dei carabinieri reali della locale stazione.
Il presidente del più affollato sodalizio acatese (oggi come in passato), Giovanni Carrubba, promosse nel Consiglio direttivo convocato sabato 20 marzo, l’approvazione di un voto di encomio e di benemerenza per il brigadiere Leopoldo Romanini, l’appuntato Giovanni Brione e il carabiniere Pietro Olivieri, “per aver dato prova di abnegazione, valore e coraggio civile per il tumulto avvenuto”.
Ma che cosa accadde nelle ore pomeridiane di quel 14 marzo di 124 anni fa? “Si sono verificati dei fatti così deplorevoli – relazionava il segretario Michele Rizza – che hanno profondamente commosso questa cittadinanza e la loro eco dolorosa durerà a lungo tra noi, tanto più che nessuno se ne ricorda di simili, essendo troppo nota la mitezza d’animo di questi contadini”.
Il Rizza scrive che per “un futile motivo di preferenza nel portare la statua della Madonna per le vie del paese stava per scatenarsi una vera guerra fraterna”. Molti fedeli caddero nel parapiglia, alcuni di essi erano venuti alle mani, la folla ondeggiava pericolosamente, il fercolo della Madonna rovinò al suolo. Invano il brigadiere Romanini “con parole calde” ed “esponendo il proprio petto” invitava i tumultuanti a calmarsi e sciogliersi, ma la folla non ubbidiva, le grida crescevano e i “pacieri”, gli stessi militari, subivano un nutrito lancio di pietre (le pagine dei Promessi Sposi descrivono scene simili).
Trascorsero così parecchi minuti, ma alla fine i carabinieri “riuscirono a sedare il tumulto, che si era trasformato in aperta ribellione contro di loro”. Quel giorno di “follia” si concluse con parecchi contusi tra i devoti e con gli interrogatori di coloro che vennero individuati come i fomentatori della rivolta.
“Non dimenticheremo mai queste così belle prove di coraggio e di bravura e ci facciamo interpreti del sentimento generale, chiedendo al Governo di tenere nella considerazione che meritano questi tre valorosi militari”. Così si concludeva la deliberà della Società Operaia di Biscari, firmata dal presidente Carrubba e del segretario Rizza.
Quale festa paesana si celebrasse quel giorno, tuttavia, si ignora. Nella liturgia cattolica, la ricorrenza dell'Annunciazione è una solennità ed è una delle Feste del Signore (e non della Beata Vergine Maria). Secondo il calendario liturgico cattolico occidentale cade il 25 marzo, pertanto quei festeggiamenti mariani del 14 marzo rimangono ancora misteriosi.
Emanuele Ferrera