Ocean Viking con 236 migranti a bordo naviga verso il porto di Augusta
La Ocean Viking, la nave della Ong europea Sos Mediterranee, sta navigando verso Augusta, dopo aver ricevuto l'ordine dalle autorità competenti di far sbarcare le 236 persone salvate da due gommoni in difficoltà martedì 27 scorso. I soccorritori, pur esprimendo sollievo per la soluzione della vicenda, si dicono tuttavia amareggiati e addolorati per l'ennesima tragedia di cui sono stati testimoni nell'ultima settimana. Un naufragio senza superstiti, un salvataggio simultaneo di due gommoni sovraccarichi, diverse intercettazioni della guardia costiera libica. Molti dei sopravvissuti a bordo della Ocean Viking hanno raccontato le violenze che hanno subito in Libia per mano dei trafficanti. Vedendo la fragilità dei gommoni in cui avrebbero dovuto imbarcarsi e le onde alte di quella notte, molti di loro hanno avuto paura ma sono stati picchiati e costretti a salire a bordo. Tra di loro anche quattro fratelli e sorelle, bambini di 10, 11, 12 e 17 anni, che viaggiavano da soli sono stati percossi dai trafficanti. "Gli esseri umani in Libia approfittano consapevolmente di altri esseri umani intrappolati in condizioni spaventose, che non hanno altra scelta se non quella di intraprendere una pericolosa traversata a bordo di imbarcazioni fragili e inadatte alla navigazione; sono disposti a tutto pur di sfuggire ad un destino di miseria e violenze". Così Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia, commenta l'ultimo intervento di soccorso da parte della Ong con la nave Ocean Viking, diretta verso il porto di Augusta con 236 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo. "Nel corso degli anni - aggiunge -, i leader politici dell'Unione Europea, dal canto loro, hanno consapevolmente deciso di non fare tutto ciò che è in loro potere per salvare queste vite, hanno deciso di smettere di coordinare le operazioni di ricerca e soccorso e di permettere alla guardia costiera libica di riportare illegalmente le persone in Libia. Le autorità marittime italiane, maltesi e libiche non stanno consapevolmente informando né coordinando le navi di soccorso non governative, che già sono poche, nel condurre le operazioni di salvataggio", Valeria Taurino ricorda infine che Sos Mediterranee, insieme alle altre Ong di soccorso civile presenti in Italia, ha scritto nei giorni scorsi una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi, chiedendo un incontro per discutere le iniziative concrete che il suo governo intende adottare, coinvolgendo l'Europa, per garantire operazioni di salvataggio coordinate e tempestive. "Attendiamo di incontrare il Presidente Draghi e di vedere attuate soluzioni immediate e concrete in risposta al nostro appello. Il governo italiano e tutti gli Stati europei devono agire rapidamente e nel rispetto dei valori comuni e dei principi fondanti del nostro continente: solidarietà, umanità, rispetto dei diritti umani" conclude la direttrice di Sos Mediterranee.