Palermo, Tar annulla aggiudicazione gara per la pulizia degli ospedali
Le gare finite nell'inchiesta "Sorella Sanità" erano quattro dal valore complessivo di 600 milioni di euro affidate dala Centrale unica di committenza (Cuc): la gestione e manutenzione apparecchiature elettromedicali, bandita dall'Asp 6, del valore di 17 milioni 635 mila euro; i servizi integrati manutenzione apparecchiature elettromedicali, bandita dalla Cuc del valore di 202 milioni 400 mila euro; la fornitura vettori energetici, conduzione e manutenzione impianti tecnologici - bandita dal Asp 6 del valore di 126 milioni 490 mila euro; i servizi di pulizia per gli enti del servizio sanitario regionale bandita dalla Cuc per 227 milioni 686.423 euro. L'aggiudicazione dei dieci lotti di quest'ultima gara è stata annullata dal Tar di Palermo. Dodici i ricorsi presentati. I giudici amministrativi hanno azzerato l'affidamento alle società alla luce dell'inchiesta che ha portato agli arresti i manager della sanità e alcuni procacciatori di affari. "Il presidente della commissione ha confessato il reato di corruzione - si legge nelle sentenze dei giudici - al fine di avvantaggiare nella gara le tre odierne controinteressate e così anche ha fatto l'amministratore e legale rappresentante che ha confessato di aver promesso denaro al fine di ottenere la collocazione al 1° posto della graduatoria di gara della stessa. Il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara". Da qui la decisione di annullare l'esito della gara. Adesso dovrebbero essere le società arrivate seconde ad aggiudicarsi parte dei lotti. Anche se alcune aziende coinvolte hanno già annunciato la presentazione del ricorso al Cga.