Ira delle Regioni sul governo per coprifuoco e scuole
Limare le misure del decreto legge, varato solo 24 ore fa. Dopo l'astensione dal voto da parte della Lega sul Dl al Consiglio dei Ministri, proseguono le tensioni nel Governo, alle prese con l'ira dei governatori.
Le Regioni chiedono di posticipare il coprifuoco alle 23 e una deroga ai servizi di ristorazione, affinché siano permessi sia al chiuso che all'esterno per le ore di pranzo e cena. Ma è sul nodo scuola che si è consumato lo strappo, annunciato dallo stesso presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga: "l'aver cambiato in Cdm un accordo siglato da noi con i Comuni e le Province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave" che ha "incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni".
Alla sua approvazione, la percentuale sulla presenza in classe dei ragazzi delle superiori in zona gialla e arancione è salita al 70%, rispetto al 60% inizialmente concordato con i governatori: un elemento che ha portato i governatori ad esprimere "amarezza" in una lettera indirizzata al premier, Mario Draghi, con la richiesta di "un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento". "E' stato un metodo che non ha privilegiato il raccordo tra le diverse competenze che la Costituzione riconosce ai diversi livelli di Governo", si legge nella missiva indirizzata al presidente del Consiglio. In attesa di una risposta del premier, Fedriga si dice "convinto che alle prossime settimane ci potrebbe essere una revisione di questo decreto". Da Palazzo Chigi però finora non è arrivato alcun segnale di questo tipo, anche se il testo finale del dl ancora non c'è. L'auspicio delle Regioni è quello di poter incassare almeno un 'tagliando' del decreto entro la metà di maggio, se i numeri dei contagi lo permetteranno.