La nazionale riparte da Parma: domani sera al Tardini affronta l'Irlanda del Nord
Ritornare in campo per cancellare la delusione della mancata qualificazione ai Mondiali 2018, ma anche per riportare il sorriso sui volti degli italiani, in un anno cosi' duro e difficile. Ricomincia cosi', da Parma, il cammino degli azzurri con "un nuovo percorso che deve portare la nostra Nazionale a partecipare al prossimo Mondiale" e "forti di aver ritrovato l'affetto di milioni di italiani che vedono nella Nazionale di Mancini un momento di gioia, coraggio e rinascita", ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina, nel corso dell'incontro virtuale "La maglia azzurra: storie e voci dei suoi protagonisti", dal Teatro Regio di Parma, proprio alla vigilia della prima sfida di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 tra Italia e Irlanda del Nord, in programma allo stadio Tardini alle 20, 45.
Un'occasione anche per rivedere alcuni grandi protagonisti della Nazionale Italiana di calcio come Gianluca Pagliuca, Gianfranco Zola e il ct della Nazionale femminile Milena Bertolini che, assieme al numero 1 della Figc, al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, a Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Regione, hanno raccontato, attraverso storie e aneddoti, il significato di indossare la "maglia azzurra", i suoi valori e le emozioni che trasmette.
"Vogliamo contribuire alla ripresa dell'Italia soprattutto dal punto di vista emotivo. Il calcio azzurro - ha detto ancora Gravina - rappresenta una vera e propria terapia di contrasto alla delusione e allo scoramento degli ultimi mesi. In ogni momento difficile il nostro Paese si e' sempre affidato all'Italia calcistica, come occasione di rivalsa e rinascita". Momenti vissuti dentro e fuori dal campo, grazie al progetto "La Regione scende in campo", promosso dalla FIGC e dalla Regione Emilia Romagna, che venerdi' mattina vedra' un altro momento molto importante, con la visita all'Ospedale Maggiore di Parma. "Siamo orgogliosi e onorati che la Nazionale torni nella nostra regione - ha detto Bonaccini - Lo sport e il calcio non sono solo attivita' agonistica, ma anche storia di ognuno di noi, delle persone e del territorio". Sport come valore sociale e di aggregazione, dunque, e "per superare i pregiudizi e i limiti culturali" ha evidenziato Milena Bertolini.
"La maglia azzurra, assieme all'arte e alla cultura, rappresenta e unisce l'Italia, ha un ruolo identitario. All'inizio avevamo quasi una missione, farci conoscere, far valere i nostri diritti, e per questo abbiamo fatto squadra - ha ricordato - In un'Italia ancora culturalmente un po' arretrata, il vero senso del calcio e dello sport e' espresso da queste ragazze, con il loro spirito di unione, compattezza, sacrificio e gioia di giocare l'una per l'altra". A testimoniare l'importanza della maglia azzurra, infine, due grandi protagonisti in campo. Gianluca Pagliuca che ha ricordato il Mondiale di Usa '94, quello della "grande gioia e grande dolore, ma che mi ha permesso di giocare una finale mondiale davanti a 120mila persone, un'emozione unica", e Gianfranco Zola che ha evidenziato come, per arrivare alla maglia azzurra ci voglia quel talento che "esiste gia', ma va nutrito ogni giorno e arriva da un grandissimo lavoro, tempo, passione, sacrifici, energie completamente dedicate. Una vocazione, una ragione di vita. Soltanto lavorando in questi termini si diventa Maradona o Roberto Baggio".