Bagno di folla a Modica ai funerali a San Pietro di Sergio Savarino
Il duomo di San Pietro di Modica gremito, per quanto consentito dalle misure anticovid, ha accolto I tantissimi amici che hanno voluto dare l’ulttimo saluto a Sergio Savarino, l’imprenditore modicano stroncato da una emorragia cerebrale a 65 anni. Presenti molti imprenditori siciliani (Sergio Savarino era titolare, insieme al fratello, Enzo, di uno storico negozio di abbigliamento fondato dal padre, Salvatore, negli Anni Cinquanta), rappresentanti del mondo sindacale e culturale. Sergio Savarino ha fatto parte dell’Associazione commercianti di Modica ed è stato presidente del locale presidio di Slow Food. E’ stato sempre apprezzato per la sua signorilità, il garbo nei rapporti con tutti, il desiderio di tutelare le specialità e le tradizioni della città.
La messa funebre è stata concelebrata da don Rosario Rabbito, don Umberto Bonincontro, e don Mario Martorina. Nella sua omelia, don Rosario, ha ricordato diversi episodi significativi dell’amicizia con Sergio e della vita comunitaria nell'ambiente della parrocchia di San Pietro. Ha spiegato così la scelta del Vangelo di Giovanni, nel passo in cui si narra: "Alcuni greci volevano vedere Gesù".
"Spesso Sergio era come quei greci - ha spiegato don Rosario -, come chi vuole conoscere Gesù nella propria vita, non in un'ora di religione". E in questa scia ha citato Bonhoeffer, quando diceva: "Mentre davanti alle persone religiose spesso mi vergogno a nominare il nome di Dio – perché in codesta situazione mi pare che esso suoni in qualche modo falso, e io stesso mi sento un po’ insincero – davanti alle persone non-religiose in certe occasioni posso nominare Dio in piena tranquillità e come se fosse una cosa ovvia". Un modo per parlare dell'approccio di Sergio Savarino alla vita, alle domande della fede, a ciò che lo orientava nella sincerità delle relazioni umane.
Al termine dell'omelia, la famiglia e gli amici hanno scelto di ascoltare e far ascoltare a tutti la poesia "Ringraziare desidero" di Mariangela Gualtieri, ispirata alla "Poesia dei doni" di Borges.