La vendita di un'auto dietro la sparatoria di Avola, Li Gioi in carcere
Ci sono volute una decina di ore per fare luce sulla sparatoria di questa mattina in via De Gasperi ad Avola. In serata Gabriele Li Gioi, 39 anni, (assistito dall'avvocato Nino Campisi) è stato trasferito dal Commissariato al carcere di Cavadonna con l'accusa di tentato omicidio. Il fermo è stato convalidato dal pm, Gaetano Bono, che non ha creduto a quanto avrebbe affermato Li Gioi che ha sostenuto davanti al magistrato, che si è trattato di legittima difesa.
Il ferito, Vincenzo Caruso, 33 anni, arrestato lo scorso 4 marzo dai carabinieri per avere dato fuoco ad un'auto ed alla porta di un'attività commerciale, era già libero dopo avere scontato qualche giorno ai domiciliari, e seppur con un proiettile alla coscia esploso da Li Gioi al culmine di una colluttazione, ha messo firma per lasciare l'ospedale 'Di Maria' dove era stato portato subito dopo la sparatoria. I sanitari al suo arrivo al Pronto soccorso gli hanno estratto il proiettile.
A scoprire le cause del far west di stamane sono stati gli agenti della squadra mobile di Siracusa unitamente ai colleghi del Commissariato di Avola. Il movente non è per una vicenda d'onore, bensì per un'automobile venduta da Li Gioi a Caruso, attraverso un autosalonista di Ispica. Secondo quanto si è appreso ,Vincenzo Caruso si sarebbe sentito truffato per quell'affare che a suo dire sarebbe stato una 'pataccata'. Troppi soldi per una vettura che non era nelle condizioni di come gli era stata descritta.
Dopo l'acquisto per Li Gioi, titolare di un negozio per accessori da caffè ad Avola e collaboratore esterno dell'autosalonista, sarebbero cominciati i guai con una serie di minacce ed intimidazioni.
E' la notte tra il 3 e 4 marzo scorso quando Caruso, dopo avere riempito due taniche di benzina, appicca prima il fuoco ad una vettura di proprietà di Li Gioi e subito dopo si dirige verso il centro di Avola, nel negozio del commerciante. Accatasta due pneumatici davanti al negozio, li cosparge con la benzina ed appicca il fuoco. Caruso non fa però i conti con una gazzella dei carabinieri del Radiomobile di Noto. I militari dell'Arma lo colgono in flagranza e lo arrestano. Caruso finisce ai domiciliari, ma viene rimesso in libertà dopo qualche giorno. Ma la partita fra i due non è chiusa e questa mattina i due si incrociano in via De Gasperi e nasce una colluttazione. Caruso tira fuori un martello e colpisce il rivale in alcuni parti del corpo, mentre Li Gioi tira fuori la pistola e gli esplode un proiettile ad una gamba. Caruso seppur sanguinate, riesce a disarmare il rivale e scarica il caricatore della pistola contro la Fiat Panda di Li Gioi. I proiettili forano parte della carrozzeria anteriore ed il parabrezza. L'arma è stata gettata in un terreno della zona ed è risultata priva di matricola.
Scattato l'allarme sul posto arriva la polizia, mentre i due contendenti finiscono al 'Pronto soccorso' del Di Maria. Caruso ha rifiutato il ricovero, mentre Li Gioi dopo essere stato medicato, è finito sotto interrogatorio in Commissariato. In serata per lui si sono spalancate le porte del carcere. Entrambi sono vecchie conoscenze di polizia e carabinieri.
(Nel riquadro della foto Gabriele Li Gioi in carcere per tentato omicidio)