Cielo di piombo sul Tribunale di Ragusa: servirà la rivoluzione gentile degli avvocati?
Clima pesante al Tribunale di Ragusa. L’amministrazione della Giustizia è sempre più difficile anche per gli effetti della pandemia. La protesta degli avvocati, per il momento, si limita ad una sorta di “rivoluzione gentile”: commenti sui social o sulle pagine Facebook. Ma il malcontento è evidente. Chi è disposto a parlare affida al web le recriminazioni.
“La limitazione degli accessi al Tribunale di Ragusa – afferma un avvocato – si sta traducendo in una graduale limitazione e, di fatto, negazione dell’accesso al Servizio Giustizia. Il ricorso, sempre più frequente, al telematico sta diventando uno stratagemma per allontanare, se non espellere, l’utenza dagli uffici”.
Tutto ciò – vale la pena ribadirlo – causato anche dalla inadeguatezza della sede giudiziaria di Ragusa. Nell’immobile di via Natalelli, come segnalano diversi avvocati, si verificano sempre più spesso assembramenti che mettono a rischio la salute degli operatori della Giustizia. Con l’aggravante che non sono mai state prese in considerazione soluzioni alternative a tutela della sicurezza nei posti di lavoro. Un problema sollevato più volte ma rimasto lettera morta anche perchè le voci che si levano contro questa situazione sono flebili – forse volutamente e colpevolmente flebili – in modo che non possano arrivare a destinazione.
“La presenza del cittadino e dei professionisti nei locali inadeguati del Tribunale di Ragusa – afferma un altro avvocato – sta diventando ingombrante e la pandemia sembra un alibi perfetto per rimandare ogni risposta ad una comoda e asettica mail. E che dire della situazione in cui è costretto a lavorare il personale della Polizia Giudiziaria? Un seminterrato stretto e buio - spesso invaso da sgradevoli odori di fogna - nel palazzo dove c’erano gli uffici della ex Sip: un edificio abbandonato perchè ritenuto poco sicuro ma, paradossalmente, adatto ad ospitare la Polizia Giudiziaria”.
Al di là di queste considerazioni, vale la pena ribadire quanto detto più volte: perchè non utilizzare il Palazzo di giustizia di Modica in grado di garantire spazi sufficienti a garanzia di magistrati, avvocati e utenti?
Una domanda rimasta sempre, in questi anni, senza risposta. E stupisce che nessuna di queste vicende abbia sollecitato l’interesse dei parlamentari, regionali e nazionali, che rappresentano il territorio ibleo. Non una parola, non un grido in grado di squarciare il cielo di piombo sul Tribunale di Ragusa.
Concetto Iozzia