Anziani maltrattati in una Casa di riposo a Palermo: quattro arresti
Maltrattamento, lesioni personali, violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono i reati contestati a vario titolo dalla Guardia di finanza di Palermo a quattro persone, tutte residenti nel capoluogo siciliano, agli arresti domiciliari perche' ritenute responsabili di vessazioni ad angherie sistematiche nei confronti degli ospiti di una casa di riposo. Decine gli episodi documentati in meno di due mesi, con gli anziani costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura. Nel quadro dell'operazione "Nessuno tocchi i nonnini", l' Onlus "I nonnini di Enza" - che gestisce l'attività di assistenza residenziale - e' stata sequestrata a titolo preventivo e affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo, al fine di "assicurare la prosecuzione dell'attività con personale qualificato nell'interesse e per la salvaguardia degli ospiti".
Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo - Gruppo tutela mercato capitali, avviate grazie alla segnalazione di un'ospite della casa di riposo, si sono sviluppate attraverso intercettazioni che hanno consentito di accertare fin da subito episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani. Un vero e proprio regime di vita mortificante ed insostenibile, fatto di continue ingiurie e minacce ("ti prendo a bastonate, t'ammazzo a legnate", "cosa inutile, prostituta... devi buttare il sangue qua e devi morire", "tanto se muori che mi interessa") e violenze fisiche (calci, schiaffi, strattonamenti, intimidazioni per costringere gli anziani a stare seduti). Il gip, nel valutare il gravissimo quadro probatorio raccolto, ha ritenuto la sussistenza di esigenze cautelari sottolineando che "il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrita' fisica, oltre al loro patrimonio morale". I titolari della struttura dovranno rispondere, oltre che del mancato rispetto delle prescrizioni dettate dalla normativa anti Covid-19, degli specifici reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro poiche', come emerso nel corso delle indagini, i dipendenti della struttura non facevano uso dei dispositivi individuali di protezione, pur entrando a contatto stretto in un luogo chiuso con soggetti anziani, particolarmente fragili.
Tutto è nato da una richiesta di aiuto telefonica che una anziana ospite della casa di cura 'I nonnini di Enza' ha fatto a un laboratorio di analisi palermitano. La donna chiedeva di essere portata via dalla struttura in cui alloggiava. Al centralinista diceva, piangendo, di essere trattata "peggio di un cane", di essere stata legata. Nel corso della chiamata l'uomo ha potuto sentire chiaramente i rimproveri che il personale rivolgeva alla donna. Una conversazione drammatica durante la quale l'anziana accusava il titolare della casa di riposo di non farla parlare col figlio e di costringerla a mangiare da sola. Il centralinista è riuscito a farsi dare le generalità della donna e ha denunciato il caso.
"Non mi va di parlare, stai zitta, ti do le pillole per dormire, mi stai scassando la m..": insulti e minacce che una dei dipendenti della casa di riposo "I nonnini di Enza", arrestati oggi, rivolgevano agli ospiti della struttura. Dopo la denuncia di un' anziana, la Finanza ha piazzato microspie nella casa e ha registrato mesi di violenze. Le cimici degli inquirenti hanno ripreso anche aggressioni fisiche: schiaffi, pugni, frasi ingiuriose come "ti porto al canile" e minacce. Scene raccapriccianti registrate dalla Finanza.