Il neonato lasciato in strada a Ragusa, il macellaio al Gip: non l'ho abbandonato
Si è concluso presso il presso il Tribunale di Ragusa l'interrogatorio di garanzia del macellaio, posto ai domiciliari e indagato per abbandono di minore. L'uomo assistito dal suo legale ha risposto a tutte le domande. La notte del 4 novembre il commerciante aveva chiamato i soccorsi dopo aver dichiarato di avere trovato un neonato abbandonato davanti al suo esercizio commerciale a Ragusa. Messo poi alle strette, gli investigatori della Squadra mobile avevano invece ricostruito la vicenda in altro modo.
La sua ex compagna che risiede a Modica lo aveva chiamato chiedendo aiuto. Lui si era recato nella vicina città ed aveva trovato la donna con in braccio il piccolo appena partorito e sarebbe stata la donna stessa a dirgli di portarlo in ospedale. Il commerciante, che secondo le dichiarazioni raccolte non sapeva che la sua ex compagna fosse incinta e che con lei aveva interrotto i rapporti circa 6 mesi fa, ha confermato di essere stato lui stesso a portare il neonato a Ragusa e di avere inscenato il ritrovamento davanti alla sua macelleria. Lo avrebbe fatto, secondo quanto riferito dall'avvocato Michele Sbezzi, perchè in quel frangente riteneva che il piccolo potesse arrivare più velocemente in ospedale sostenendo che la città di Modica la conosceva poco e avrebbe perso tempo a cercare di arrivare alla locale struttura sanitaria. Il giudice a conclusione dell'interrogatorio, si è riservato sulla decisione: ha tra giorni di tempo per pronunciarsi dal momento che il legale dell'uomo ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari, e in subordine una misura meno restrittiva che consenta al commerciante di andare a lavorare.
Il bambino, che è stato chiamato Vittorio Fortunato, e che ha rischiato di morire per ipotermia e perchè il cordone ombelicale non era stato clampato, dopo due settimane di ricovero all'ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa è stato affidato in pre adozione, attraverso la tutrice, ad una famiglia di fuori provincia.