Attacco islamista a Vienna, 4 morti, 17 feriti e tre arresti
Sale il bilancio delle vittime dell'attacco di ieri sera a Vienna con almeno quattro civili morti, oltre all'attentatore ucciso dalla polizia, e almeno 17 feriti, di cui sette in pericolo di vita. Tre le persone arrestate, due a St. Poelten, a circa un'ora dalla capitale, e una a Linz. L'Austria si è svegliata scioccata con le scuole chiuse e l'invito a rimanere a casa mentre la comunità ebraica ha deciso la serrata di tutte le sue istituzioni e istituti: gli attentatori, un vero e proprio commando ben addestrato, potrebbe essere di 4 persone, secondo gli inquirenti.
Iniziano intanto a trapelare le prime notizie sull'attentatore ucciso dalla polizia: all'alba il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, ha rivelato la matrice islamista degli attacchi, sottolineando che l'uomo era un "simpatizzante" dell'Isis. E con il passare delle ore i media hanno dato corpo a questo scenario indicando che l'uomo era un giovane viennese di origini albanesi della Macedonia del Nord. Secondo il responsabile della rivista austriaca Falter, Florian Klenk, si chiamava "Kurtin S." era "nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto". Il giovane, ha aggiunto, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria. Secondo altri media austriaci poco prima di entrare in azione l'uomo aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Per il momento, però, gli attacchi non sono stati rivendicati mentre la Bild riferisce che avrebbe postato sui social il suo intento ieri. Perquisizioni a tappeto e fermi sono intanto in corso nel Paese alla ricerca degli altri possibili attentatori. E anche la Germania, dopo una decisione analoga presa ieri dalla Repubblica ceca, ha alzato l'allerta controlli alle sue frontiere. Quanto alle vittime civili, per ora è noto solo che si tratta di due uomini e due donne, una delle quali era una cameriera.
Il cancelliere Sebastian Kurz ha affermato che è confermato che ieri a Vienna si sia trattato di un attentato islamista, "dettato dell'odio, dall'odio per il nostro modello di vita, dall'odio per la nostra democrazia". Si è trattato di "un attentato alla nostra libera società". "Ma è chiaro che non ci lasceremo spaventare", e "difenderemo con tutte le nostre forze" il nostro modello di vita. "Non cadremo nella trappola del terrorismo", ha aggiunto.
"Noi dobbiamo essere coscienti che non c'è una una battaglia fra cristiani e musulmani, o fra l'Austria e i migranti. No. Questa è una lotta fra le molte persone che credono nella pace e alcuni che auspicano la guerra", ha detto il cancelliere austriaco. "È una lotta fra civiltà e barbarie. E questa lotta l'affronteremo con ogni determinazione".