Corte dei Conti, prof dovrà risarcire l'Università di Palermo con 200 mila euro
I giudici della corte dei conti hanno condannato Antonino Bevilacqua, ex professore ordinario di Ingegneria, a pagare all'università di Palermo circa 200 mila euro. La procura regionale guidata da Gianluca Albo aveva affidato le indagini sul caso ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. La vicenda riguarda gli incarichi extra universitari ottenuti negli anni da Bevilacqua che, come prevede la legge, avrebbe dovuto lavorare in esclusiva per l'Ateneo palermitano. Secondo la procura contabile, quando era professore il docente ha assunto l'incarico di rappresentante legale di società in condizioni, secondo l'accusa, "di assoluta incompatibilità". Per questi motivi la procura aveva contestato un danno da 390 mila euro, tante le retribuzioni dal 2009 al 2017. Nello stesso procedimento era stato citato in giudizio l'ex rettore Roberto Lagalla che secondo la procura avrebbe omesso la denuncia del danno. "Nel merito, è incontestato in punto di fatto che il professore Bevilacqua - si legge nella sentenza - parallelamente allo svolgimento del rapporto di lavoro con la struttura pubblica (Università di Palermo), quale professore ordinario a tempo definito, in regime di esclusività, abbia rivestito la carica di amministratore e legale rappresentante in diverse società costituite a scopo di lucro, ricevendone i relativi compensi. "Il Collegio - si legge nella sentenza - ritiene che le cariche operative e gestionali, ricoperte in tutti gli anni e lo svolgimento, in concreto, di attività gestionali, in una pluralità di società di varia natura giuridica ed oggetto sociale, siano la manifestazione di una condotta assolutamente incompatibile con lo status di docente a tempo definitoi". Bevilacqua ha sostenuto di avere svolto regolarmente il lavoro di docente, ha invocato un precedente che ritiene a lui favore, e in subordine che si sarebbe trattato di una colpa lieve. Il giudizio nei confronti del rettore Roberto Lagalla è stato dichiarato estinto.