La polizia blocca una manifestazione pacifica dei ristoratori di Avola
Avevano deciso di simboleggiare ed esternare pacificamente con quattro striscioni e due manichini la loro protesta di commercianti senza un futuro certo dopo oltre due mesi di restrizioni e chiusura dei locali per l’emergenza del coronavirus, e per le penalizzanti nuove disposizioni emanate per la riapertura delle attività commerciali e di ristorazione, oltre che sostenere l’incertezza economica dei loro dipendenti rimasti privi di sostegno economico per lo stesso motivo. E’ finita con striscioni e manichini posti i subito essere stati affissi e installati sotto sequestro e dal personale di polizia giudiziaria del Commissariato di Avola, con probabile apertura di un'indagine giudiziaria per l’ipotizzato reato di “ induzione alla violenza” nei confronti dell’’autore o gli autori dell’iniziativa simbolica. Gli agenti di polizia che hanno operato al sequestro di striscioni e manichini , avrebbero anche acquisito presso una attività commerciale poco distante dall’installazione degli striscioni le immagini registrate dalla videocamere di sorveglianza, pare per individuare l’autore che ha materialmente affisso gli striscioni e installato i manichini. L’intervento della polizia sulla pacifica e scenografica protesta dei commercianti di Mare vecchio, ha lasciato increduli gli stessi ideatori dell’iniziativa, loro colleghi e molti cittadini che appena l’autore ha postato sul suo profilo l’accaduto non hanno mancato di inondare le pagine di facebook di solidarietà e incredulità. Anche perché gli stessi ideatori dell’iniziativa non pensavano ad una presunta violazione di legge e tantomeno a commettere un reato come paventato dal personale della polizia intervenuta al sequestro degli striscioni, in cui vi erano riportate le seguenti frasi: “ Avola- Città del turismo- R.i.p.”, “ Italia, Repubblica di falliti” e “ Politici vigliacchi”. I due manichini, di cui uno con il cappio al collo e l’altro con una mascherina in bocca, come affermato e scritto da un commerciante del borgo marinaro, “ rappresentavano simbolicamente uno l’Italia dei piccoli commercianti ridotti alla disperazione ed ormai stretti ad un cappio, l’altro con il cappello a terra a chiedere l’elemosina con guanti e mascherina. ” Ad assumersi la responsabilità dell’iniziativa, subito dopo l’intervento di sequestro della polizia, postato sul suo profilo fb scrivendo di essere stato l’autore assieme ad altri colleghi della protesta e iniziativa, è stato Crispino “ Gueruccio” Spugnetti, titolare del ristorante “ Giufà Bistrot”, capostipite dei ristoranti nella zona di Mare vecchio, oltre che riconosciuto tra i migliori chef avolesi. “ Sono stato io a mettere gli striscioni sul muro della vecchia tonnara e me ne assumo la responsabilità, da persona onesta e responsabile”,- dice al telefono Crispino Spugnetti, spiegando il gesto: “ Iniziativa nata dopo che il Commissariato di polizia su richiesta dei ristoratori e partire Iva ha negato perché ritenuta fuori norma da parte della prefettura una i manifestazione pubblica con i dovuti distanziamenti dei partecipanti ed allo stesso modo realizzata ieri a Padova ed in altre città italiane. Da qui la decisione di portare avanti la nostra protesta per la continua chiusura dei nostri locali e delle restrizioni imposte dal governo centrale dal 1 giugno, che a molti sicuramente non permette di riaprire. Non si capisce ancora dove sta la violazione di legge nei quattro striscioni e i due manichini.” Per qualche altro commerciante che ha aderito alla simbolica protesta, il commento di sconforto è stato: “ nel giro di poche ore una libera espressione è stata repressa perché ritenuta violenta o presunta istigatrice di violenza. Ma dov’era la violenza in quei striscioni o manichini?” Nel merito sulle presunte violazioni di legge e sull’ipotesi del reato per la quale indaga la polizia di Avola, due dei legali interpellati anche dagli autori dell’iniziativa non avrebbero ravvisato nelle scritte degli striscioni reati tali da portare al sequestro per un presunto “ acto criminis”. Crispino Spugnetti e tanti altri ristoratori e commercianti locali malgrado la spiacevole vicenda che ha lasciato increduli centinaia di cittadini e operatori commerciali hanno deciso di non mollare nella loro protesta, pronti a nuove iniziative per fare sentire pubblicamente la loro rabbia di commercianti onesti che rischiano davvero di non riaprire i battenti dal 1 giugno , in cui la sopravvivenza è messa a dura prova dalle restrizioni governative per l’emergenza sanitaria. E sulla vicenda dell’intervento della polizia a Mare vecchio non si placa la polemica.
Antonio Dell’Albani