Tre morti sospette da covid, a Floridia arrivano le telecamere di Giletti
La procura di Siarcusa sta indagando su tre decessi per coronavirus avvenuti all'ospedale Umberto I, dopo l'inchiesta aperta sulla morte del direttore del parco archeologico Calogero Rizzuto. Ad occuparsi di questo caso sono il sostituto Enea Parodi, con il coordinamento del procuratore capo Sabrina Gambino. Poi ci sono altri due casi che riguardano la scomparsa di due pensionati di Floridia, quella di Antonino Bazzano, 83 anni, affidata al pm Gaetano Bono e di Paolo Accardo di 80.
Sul caso Rizzuto ci sono versioni contrastanti tra l'Asp di Siracusa e la famiglia del dirigente dei Beni culturali della Regione siciliana, morto nel reparto di rianimazione lo scorso 24 marzo. Per l'azienda sanitaria locale, Rizzuto avrebbe rifiutato il ricovero, mentre il figlio della vittima, ha mostrato in tv, a 'Non è l'Arena', la prescrizione del medico curante che ordinava il ricovero del direttore del Parco in data 11 marzo. Sarà la magistratura a stabilire come sono andati realmente i fatti. Poi c'è anche il 'mistero' dei tamponi. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti con l'ipotesi di reato di omicidio colposo.
Sulla gestione della prima fase dell'emergenza all'ospedale Umberto I° di Siracusa, non si sono ancora spenti i riflettori mediatici sull'argomento.
Ieri pomeriggio una troupe di 'Non è l'Arena' è arrivata a Floridia per sentire la versione di Laura Accardo, 39 anni, una dei figli del pensionato morto in ospedale, pure per gli effetti del covid-19, che ha presentato attraverso il suo avvocato, Emanuele Scorpo, un esposto in Procura.
La donna ha risposto per quasi un'ora alle domande che l'inviato della trasmissione condotta da Massimo Giletti, Daniele Bonistalli, le ha posto. La signora Accardo ha ribadito le accuse che ha scritto nella querela, raccontando un'odissea, fatta di ricoveri e dimissioni, fino alla morte del papà arrivata lo scorso 11 aprile. "Mio padre - ha raccontato Laura Accardo - la prima volta era andato al Pronto soccorso, perchè accusava dolori addominali ed aveva sbalzi di pressione che lo preoccupavano. Era il 27 di marzo. Fu visitato e sottoposto ad una Tac che avrebbe accertato una polmonite. Da quello che abbiamo saputo, l'esito del primo tampone al covid, era negativo. Dopo essere stato ricoverato in Geriatria ed lì che avrebbe contratto il virus, fu dimesso, perchè 'poteva fare la terapia a casa'. Passano 3 giorni e siamo costretti a ricorrere nuovamente in ospedale. Mio papà continuava ad avere la febbre alta ed anche la tosse. Finisce in terapia intensiva e dopo 3 giorni, viene nuovamente rispedito a casa. Ventiquattr'ore dopo, fummo costretti a chiamare il 118 per riportarlo nuovamente in ospedale. Gli fu diagnosticato un infarto intestinale e venne sottoposto ad intervento chirurgico. Da quel giorno non ho più sentito mio padre, l'11 di aprile il suo cuore aveva cessato di battere".
La vicenda di Paolo Accardo verrà ricostruita domenica sera alle 20,35 a 'Non è l'Arena', così come si tornerà a parlare della scomparsa di Calogero Rizzuto. E nelle ultime ore c'è la richiesta del parlamentare nazionale dei 5 Stelle Paolo Ficara che ha chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza di inviare gli ispettori all'Umberto I° per far luce sull'intera gestione dell'emergenza da parte dell'Asp.
(Nella foto Laura Accardo che chiede giustizia per la morte del padre)