Coronavirus, dopo Juventus - Milan, rinviata pure Napoli - Inter
Il prefetto di Napoli Marco Valentini ha deciso il rinvio della partita Napoli-Inter di domani sera, gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia. Ieri il prefetto di Torino aveva disposto il rinvio dell'altra semifinale, Juventus-Milan, che era in programma questa sera. Ancora da stabilire le nuove date.
Nel suo provvedimento, il prefetto di Napoli rileva che per Napoli-Inter sono stati venduti "circa 40mila biglietti" e questo "determinerebbe inevitabili assembramenti per controllare gli ingressi allo stadio". "Il provvedimento di divieto di vendita dei tagliandi ai residenti in Lombardia - aggiunge il prefetto - già assunto per motivi di ordine pubblico, non risulta sufficiente a prevenire la possibilità del contagio".
Si complica sempre più, quindi, la gestione del calendario della stagione calcistica, anche e soprattutto in ottica campionato, dove le gare rinviate sono già otto. Nel dibattito, al termine della riunione della Lega di Serie A in cui stamani si è trattato proprio questo tema, è intervenuto l'ad dell'Inter Giuseppe Marotta. "Lo strumento delle porte chiuse - ha suggerito il dirigente nerazzurro - potrebbe essere l'unico per portare a termine il campionato, alla luce di quelle che sono le restrizioni che giustamente il governo sta indicando. Juventus-Inter? Si dovrebbe giocare domenica o lunedì".
Marotta ha quindi aggiunto che "in un momento di grande emergenza per il Paese, con gravissimi problemi di salute davanti a noi, dobbiamo assolutamente prendere coscienza di questo; nel nostro ambito calcistico, è evidente che il tentativo è quello di portare a termine il campionato con la massima regolarità, senza creare uno squilibrio competitivo. Ma lo scenario sta cambiando di giorno in giorno: siamo in stato d'emergenza e pertanto - ha concluso Marotta concordando con il presidente del Coni Giovanni Malagò - si naviga a vista".
L'orientamento delle partite a porte chiuse sembra in effetti condiviso dal governo, com'è emerso dalle parole del ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, al question time alla Camera. "Si darà la possibilità di realizzare eventi e competizioni sportive esclusivamente a porte chiuse - ha detto Spadafora - dando anche indicazioni ben precise per la prevenzione sanitaria delle squadre, degli staff e di tutto il personale coinvolto".
"Nel Dpcm - ha aggiunto il ministro - si dirà anche come e dove sarà possibile svolgere sport di base per tutti. Non è necessario, né utile, infatti, bloccare tutto in tutto il territorio purché si rispettino le raccomandazioni che saranno indicate nel Decreto. S'intende consentire allo sport di base, come anche a quello agonistico, di continuare ad essere svolto, ma con le dovute cautele".