Open Arms, Gasparri in giunta avvia l'iter: "E' un caso complesso"
"Ho illustrato la richiesta dell'accusa, che ritiene siano state violate una serie di norme in riferimento ai minori e agli altri migranti, che poi sbarcarono dalla Open arms il 20 agosto. Ho riassunto il contenuto di circa 110 pagine". L'ha detto il presidente Giunta delle immunità del Senato Maurizio Gasparri, uscendo dalla prima riunione della Giunta che ha avviato l'iter sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso dei migranti bloccati per alcuni giorni sulla nave della ong spagnola Open arms. "Questo caso è più complesso - ha aggiunto Gasparri - perché qui c'è anche un carteggio tra il presidente del Consiglio e il ministro dell'Interno di allora, nel periodo di ferragosto che coincise con una fase politica molto complessa e accesa. Ad esempio il presidente del Consiglio faceva esortazioni limitate ad alcuni aspetti. Bisogna guardare le carte perché riguardavano alcuni segmenti della vicenda, specialmente sui minori. Poi è intervenuto il Tar, sono state impugnate alcune decisioni del Tar da parte del ministero dell'Interno. Insomma c'è un'oggettiva maggiore complessità perché ci sono fatti più articolati e bisogna valutarli tutti".
"La Giunta deve fare una valutazione di ordine giuridico, non di appartenenza politica a questo o quel gruppo, sennò si farebbe presto. Noi dobbiamo entrare nel merito della vicenda, almeno io lo faccio". L'ha precisato il presidente Giunta delle immunità del Senato Maurizio Gasparri, al termine della prima riunione della Giunta sul caso Open arms. Poi facendo riferimento alla precedente richiesta di autorizzazione a procedere ricevuta dalla Giunta su Matteo Salvini per il caso Gregoretti, su cui l'Aula darà il voto definitivo il 12 febbraio, Gasparri ha aggiunto: "E' vero che si è arrivati anche a forme di decisioni molto politiche, ad esempio di un gruppo che condivideva la mia relazione ma per ragioni politiche ha votato contro. Questo è nel libero arbitrio dei gruppi e dei parlamentari, ma il relatore deve esaminare i fatti e proporne un'interpretazione alla luce delle norme. Non a caso anche il dibattito del 12 febbraio in Aula si profila per certi aspetti più politico che giuridico".