Buste paga falsificate, inflitti 4 anni e mezzo a panettiere di Marsala
La condanna a quattro anni e mezzo di carcere è stata invocata dal pubblico ministero Francesca Ferro per Giuseppe Bonafede, 60 anni, uno dei più noti panificatori di Marsala (è rappresentante di categoria in seno alla Cna), processato davanti al giudice monocratico Iole Moricca con l'accusa di estorsione continuata in danno di diversi dipendenti. Secondo l'accusa, avrebbe versato ai dipendenti, spesso costretti a lavorare più ore del dovuto, cifre inferiori a quelle segnate in busta paga. Alcuni avrebbero lavorato anche "in nero". A chi si lamentava avrebbe detto: "Se non ti sta bene, te ne vai. Le condizioni sono queste". Per l'accusa, dunque, la minaccia era quella del licenziamento. Giuseppe Bonafede è stato anche presidente dell'Associazione panificatori marsalesi e anche del Marsala Calcio. Ammontano ad oltre 330 mila euro le differenze retributive contestate dall'accusa nel processo. Il calcolo è stato effettuato dal consulente tecnico nominato dalla Procura. L'indagine è stata avviata nel gennaio 2016 dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala.