Modica, il ministro Bellanova: sì ad agricoltura tecnologica. Ma c'è anche il caso biometano
Si è conclusa con un appello alla salvaguardia delle eccellenze agroalimentari locali e con un invito a ripartire dalle innovazioni tecnologiche in agricoltura la visita a Modica del ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova. Un appello lanciato nell’auditorium “Pietro Floridia” dove la titolare del dicastero ha incontrato cittadini, associazioni di categoria, rappresentanti della Camera di commercio del Sud Est siciliano. Il ministro ha parlato delle nuove sfide nel settore agricolo e agroalimentare dopo avere ascoltato gli interventi del sindaco di Modica, Ignazio Abbate; del presidente della Camera di commercio del Sud Est, Pietro Agen; del direttore del Consorzio di tutela del cioccolato di Modica, Nino Scivoletto; del direttore dell’Istituto Poligrafico dello Stato, Stefano Imperatori, che ha spiegato come funziona il contrassegno digitale sul Cioccolato di Modica IGP;
del presidente dell’Ordine di Ragusa degli Agronomi, Franco Celestre.
Prima dell’incontro pubblico all’Auditorium di piazza Matteotti, il ministro era stato accolto in Municipio dal sindaco e dai rappresentanti della giunta comunali.
E a Palazzo San Domenico il ministro ha incontrato una delegazione del Comitato cittadino di Pozzallo che sta portando avanti la protesta contro la realizzazione dell’impianto di biometano in contrada Zimmardo-Bellamagna, in territorio di Modica e a poche centinatia di metri da quello di Pozzallo. Al ministro è stato consegnato un documento nel quale si mettono in evidenza le criticità derivanti dalla realizzazione dell’impianto.
“L’iniziativa – si dice, tra l’altro, nella nota - a fronte della denominazione della azienda che l’ha intrapresa, ha natura industriale, è collocata ad oltre 20 chilometri da Modica – che si estende per 290 kmq circa - e ad appena poche centinaia di metri dai centri residenziali di Pozzallo – che si estende solo per 13 kmq circa e già soffre gli effetti delle attività dell’ASI, area pure posta a suo ridosso. Essa interessa un’area con destinazione agricola, tra le più belle e panoramiche del comprensorio, che ospita una necropoli
risalente al 1300 a.C. abbracciata da un’affascinante macchia mediterranea che non andrebbe mortificata ma bensì valorizzata”.
Sempre secondo quanto sostiene il Comitato, l’insediamento dell’impianto non è stato preceduto, irresponsabilmente, da alcuna forma di concertazione. Neppure i contatti intercorsi tra le due amministrazioni, a seguito di sedute di Consigli comunali aperti e di una imponente e recente manifestazione popolare hanno prodotto alcunchè. Nel documento consegnato al ministro, inoltre, si afferma che l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto rilasciata dal Comune di Modica presenta vizi di natura procedurale.