Vice sindaco di Erice arrestato per corruzione non risponde al Gip
Si e' avvalso della facolta' di non rispondere l'assessore e vicesindaco (sospeso) di Erice, l'architetto Salvatore Angelo Catalano di 53 anni, arrestato venerdi' dai carabinieri. L'interrogatorio di garanzia si e' svolto dinanzi al gip Caterina Brignone che nei giorni scorsi lo aveva sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto. Catalano e' accusato di corruzione e abuso d'ufficio e i fatti contestati riguardano il periodo che va tra il 2017 e il 2018. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore capo Alfredo Morvillo e dal sostituto Franco Belvisi. Oltre a Catalano sono indagate altre sei persone per le quali non e' stata imposta alcuna restrizione cautelare. Catalano fu nominato assessore nel 2011, quando il comune era amministrato da Giacomo Tranchida (ora sindaco di Trapani) e rimase fino al giugno 2017. Alle ultime elezioni ottenne 364 preferenze e fu nuovamente nominato assessore (con deleghe a Polizia Municipale, Patrimonio Territorio e Ambiente ecologia, Servizio idrico integrato e Protezione civile) dal sindaco Daniela Toscano. Secondo il gip Catalano agiva "con una pluralita' d'illeciti attuati con spregiudicatezza e disprezzo verso l'amministrazione d'appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere ed a servirsi del proprio ruolo, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge". La procura ha accertato alcuni episodi in cui Catalano avrebbe ricevuto da un imprenditore indagato "somme di denaro e l'espletamento a titolo gratuito di lavori e servizi nel suo esclusivo interesse personale (come la concessione da parte di un carrello di elevazione e l'installazione di alcuni condizionatori nel suo studio professionale).