La LETTERA. Indignata per l'offerta di "Noi albergatori" di Siracusa
Considerazioni su quanto dichiarato dal presidente dell’Associazione Noi Albergatori Giuseppe Rosano circa la disponibilità ad ospitare i migranti della Sea Watch in una lettera inviata al Prefetto di Siracusa, al Sindaco di Siracusa e al Comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa
Sono una cittadina pensionata che ritiene di aver fatto sempre il proprio dovere con adeguato scrupolo, che ha sempre pagato le tasse allo Stato italiano, che ha educato due figlie ( laureate), adesso quarantenni, che non sono riuscite ad inserirsi nel mondo del lavoro per dei meccanismi a me, ligia servitrice dello Stato per oltre 40 anni e rispettosa della legalità , francamente sfuggono. Ai principi di legalità ho educato le mie figlie in un paese dove il merito viene calpestato sull’altare della sopraffazione e della corruzione. Mi ha indignato la lettera di cui sopra perché le mie figlie hanno, fra l’altro, conseguito una laurea in gestione del turismo, nonché un’alta formazione professionale in tale settore, anche con esborso di soldi della tanto decantata Unione Europea. Non conto quanti curricula hanno inviato ad hotel ed aziende del settore in varie parti di Italia, ma soprattutto a Siracusa, in quanto residenti in provincia. E già, loro erano troppo formate per lavori anche più modesti in tali aziende ( per questi andavano bene gli stranieri sottopagati) lavori per i quali si sono anche proposte. E già, la raccomandazione non l’hanno mai avuta perché noi non sappiamo come si fa ad avere il famoso calcio nel sedere. Per averlo credo si debba barattare la tua libertà e la tua dignità. Per i figli si dovrebbe fare, ma, come detto, non so come si fa. Ora la sorte di questi poveri 47 cristi tocca il cuore delle persone perché l’umanità ancora non l’abbiamo del tutto perduta, ma poco si riflette sulla dignità che abbiamo rubato ad una generazione di quarantenni sacrificati nell’indifferenza dei molti che ci hanno governato. Da mamma non posso accettare che con tanto buonismo si proponga di “…..avviarli ( i migranti ) alla frequenza di corsi di addestramento per avviarli successivamente alle attività lavorative tipiche dell’albergo e all’assunzione…..) E no, chi è allora il migrante in questa nazione? Noi italiani per bene non siamo razzisti, noi la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità l’abbiamo ereditata geneticamente dai nostri padri greci. ( Siracusa era, fra l’altro, la capitale della Magna Grecia). Io pretendo da uno Stato che si rispetti che prima vengano rispettati i miei diritti primari, mi riferisco al lavoro, diritto su cui si fonda la nostra Costituzione, per arrivare alla quale mio padre ha combattuto in guerra ed è stato ferito, Costituzione che ho sempre osservato e alla quale mi sono sempre ispirata. E’ un delitto se penso che prima vengano gli italiani? E’ giusto che io debba pensare che quando io non ci sarò più i miei figli e i miei nipoti debbano vivere nell’incertezza, che debbano, possibilmente, emigrare, mentre noi abbiamo favorito e aiutato quanti illegalmente sono entrati nel nostro paese? Create e date il lavoro ai nostri figli in una condizione di trasparenza e legalità e poi sì che potrà esserci rispetto e integrazione per quanti è possibile inserire dignitosamente nella nostra società.
Prof. Marianna Sanzaro