Rete ospedaliera, Gennuso: "Siracusa mortificata rispetto alla provincia di Ragusa"
La nuova rete ospedaliera siciliana è realtà ma serve un intervento correttivo da parte dell'assessore alla Salute, Ruggero Razza, contro la penalizzazione degli ospedali della provincia di Siracusa. E' scandaloso che il Ragusano, che ha una popolazione di centomila abitanti in meno rispetto alla provincia di Siracusa, ha ottenuto 3 Dea di seondo livello, mentre solo 2 a Siracusa e riguardano l'Umberto I ed il Di Maria Di Avola. A denunciare la situazione che ritiene "penalizzante", è il deputato all' Ars, "autonomista", Pippo Gennuso. "Domattina in apertura di settimana, chiederò un incontro al manager dell'Asp di Siracusa, Lucio Ficarra e subito dopo conto di vedere a Palermo Ruggero Razza. Voglio capire cosa comporterà in termini di assistenza e di servizi. Vi dico soltanto dei dati. L'Asp di Ragusa ha quasi un migliaio di lavoratori in più rispetto a Siracusa. Non vorrei che ci fosse stato il colpo di mano".
Il parlamentare Gennuso, con documenti in mano, fa sapere che la nuova rete ospedaliera prevede la diminuzione dei reparti che passano da 754 rispetto agli attuali 839. Questo comporterà 85 primari in meno. La nuova rete ospedaliera siciliana prevede quattro categorie di ospedali: Dea di secondo livello (i poli più grandi che hanno al loro interno i reparti di ogni disciplina), Dea di primo livello (strutture di grandi dimensioni), i presidi di base e presidi di zona disagiata o alto rischio.
Ci saranno, poi, quattro bacini sanitari: Catania-Ragusa-Siracusa, dove i Dea di secondo livello sono Garibaldi, Cannizzaro e Policlinico di Catania, quelli di primo livello gli ospedali di Acireale, Caltagirone, Ragusa, Modica-Scicli, Vittoria-Comiso, Siracusa e Avola-Noto e, inoltre, mentre l’ospedale di Giarre avrà il pronto soccorso, quindi non chiuderà. In questo contesto il deputato autonomista dice che l'ospedale di Noto non va smantellato per il trasferimento ad Avola. " Non ha senso - dice - aspettiamo che si realizza il nuovo ospedale a Cassibile".
Nel bacino di Messina Dea di secondo livello è il Policlinico, quelli di primo livello sono gli ospedali di Milazzo, di Taormina, il Bonino Pulejo-Piemonte e il Papardo. Nel bacino Palermo-Trapani i Dea di secondo livello sono il Civico e il Policlinico. I Dea di primo livello sono il San Raffaele Giglio, il Buccheri La Ferla, gli ospedali riunitiVilla Sofia-Cervello, Ingrassia-Villa delle Ginestre, Trapani-Salemi, Mazara e Marsala. Restano presidi di base gli ospedali di Partinico (che Razza assicura verrà potenziato a partire dal pronto soccorso) e Termini Imerese, confermati come presidi in zone disagiate gli ospedali di Corleone e Petralia Sottana.
Nel bacino Agrigento-Caltanissetta-Enna il Dea di secondo livello è il Sant’Elia di Caltanissetta; di primo livello invece gli ospedali di Agrigento, Sciacca-Ribera, Gela e Umberto I di Enna. Razza ha anche precisato che il governo ha scelto di non chiudere i piccoli presidi di provincia. E dunque, almeno nel medio periodo, è previsto un potenziamento delle piccole strutture proprio con le immissioni di nuovo personale.
Il nuovo piano prevede il ripristino del punto nascite con l’unità operativa complessa a Termini Imerese. A Corleone ci saranno anche i reparti di Medicina, Chirurgia, Pediatria, Psichiatria e Neonatologia e il pronto soccorso. A Partinico resterà il reparto di Diabetologia e cura del piede e in più Malattie endocrine. A Petralia Sottana ci saranno i reparti di Ortopedia e di Cardiologia ma non il punto nascite. Per l’Asp di Agrigento il “San Giovanni di Dio” sarà Dea di primo livello, a Canicatti si passerà da 92 a 118 posti letto e a Licata da 105 a 120.
Entro marzo 2020 entrerà in funzione la Cardiochirurgia pediatrica al Civico di Palermo e c’è la volontà di attivarne una seconda a Taormina.