Scommesse, 21 arresti: anche il vicesindaco di Misterbianco
Ventuno misure cautelari eseguite da Guardia di finanza, Servizio centrale investigazione criminalita' organizzata e carabinieri di Catania per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere per l'esercizio abusivo di attivita' di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni, connessi alla gestione illecita d'imprese - in parte attive in Italia, in parte all'estero - dedite all'acquisizione di licenze e concessioni governative utilizzate per le attivita' di giochi e scommesse a distanza, aggirando la normativa nazionale di settore, quella fiscale e quella anti-riciclaggio, nonche' quella sulle misure di prevenzione patrimoniali, anche attraverso l'intestazione fittizia di beni e societa'. Le indagini, distinte tra loro, erano coordinate dalla procura secondo una suddivisione delle aree di intervento in modo che la Guardia di finanza si occupasse delle indagini riferite al gamig on line e i carabinieri si occupassero del gruppo mafioso Placenti. Il provvedimento e' la prosecuzione - sul fronte della cosca Santapaola-Ercolano dell'operazione eseguita il 14 novembre. I carabinieri hanno arrestato quattro persone ritenute appartenenti alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano e, in particolare, alla frangia del gruppo di Lineri frazione di Misterbianco (Catania). L'attivita' investigativa ha fatto luce sul gruppo mafioso, capeggiato dai fratelli Carmelo Gabriele e Vincenzo Placenti, abituato ad operare "sotto traccia", in modo da eludere eventuali indagini. Quello che Carmelo Gabriele Piacenti, in un intercettazione, chiama la 'duranza' (durata, ndr). Gli arrestati sono: Bartolo Augusta, 44 anni, Giovanni Di Stefano, 34, Alfio Saitta, 35, ed Emanuele Trippa, di 41. La guardia di finanza, che ha posto agli arresti domiciliari 16 indagati, ha fatto luce sui rapporti economici e sulle infiltrazioni del gruppo nel settore finanziario. Sono accusati di avere assicurato al gruppo Placenti l'intestazione formale di attivita' commerciali nel settore del 'gaming' e di autoveicoli, alimentate con il controllo di una rete nazionale di circa 500 agenzie di scommesse. Garantito il funzionamento, tra il 2016 e il 2017, della raccolte di complessivi 20 milioni di euro giocate illegali nelle province di Catania, di Catania, Messina, Siracusa, Palermo e Trapani. Militari delle Fiamme gialle hanno posto agli arresti domiciliari: Francesco Insanguine, di 42 anni, Massimiliano Giuseppe Vinciprova, di 40, Giuseppe Cocimano, di 43, Massimo Giuffrida, di 45, Luciano Paccione, di 42, Leonardo Zappala', di 57, Fabio Calcagno, di 35, Sebastiano Campisi, di 34, Sebastiano De Matteo, di 42, Francesco Guerrera, di 33, Ottavio Imbesi, di 47, Orazio Intagliata, di 29, Alfredo Valenti, di 31, Giovanni Ianni', di 31, Vincenzo Mangano, di 32, Marco Daidone, di 45.
Tra i nuovi 21 arrestati dell'operazione "RevolutionBet", contro il sistema di controllo e gestione illegale delle scommesse, c'e' pure il vicesindaco di Misterbianco (Catania), Carmelo Santapaola, cugino dei Placenti. E' accusato di intestazione fittizia di beni, in qualita' di titolare di fatto, assieme ai fratelli Placenti, dell'"Orso Bianco Caffe'", locale della frazione "Monte Palma" gia' sequestrato il 14 novembre scorso. A Santapaola sono stati concessi gli arresti domiciliari.
IL BOSS DI MISTERBIANCO: LI DEBBO UCCIDERE TUTTI
La pericolosità dei boss Vincenzo e Carmelo Placenti, i fratelli ritenuti ai vertici del gruppo di Lineri di Misterbianco legato alla 'famiglia' Santapaola, al centro dell'inchiesta su mafia e scommesse online, è sottolineata dalla Procura di Catania con intercettazioni agli atti dell'ordinanza del Gip Pietro Antonio Currò. C'è l''adesione' di Vincenzo Placenti, si legge tra le 220 pagine del provvedimento, al suo interlocutore che si lamenta del costo del conto di una cena al ristorante: "gli mando due 'picciotti' e gli faccio levare tutto.. ogni colpo di pistola - gli dico - dateglielo in testa.. e i soldi li tenete voi". In un colloquio a tre in auto, compreso Carmelo Piacenti, gli investigatori registrano un discorso su un sequestro di droga che ritengono legato a una 'delazione' e sull'opportunità di "ammazzare le famiglie e i figli" dell'autore della 'chiamata' per rappresaglia. Ed Carmelo Placenti ad affermare che "no... non fanno male... dice 'anche i bambini'? Sì pure i bambini!... perché hanno il sangue di sbirro come al padre!". In un'altra occasione, nell'ambito di un contenzioso sulla vendita illegale di botti d'artificio, è sempre Carmelo Placenti ad essere intercettato e sentito mentre dice: "... a questi glieli devo ammazzare a tutti... man mano che si prendono e si buttano nella sciara!".