Diocesi Palermo: "La Chiesa denunci la politica disumana"
Alcuni giorni fa ha fatto scalpore che il sito dell'arcidiocesi di Palermo e la sua pagina Facebook ospitassero l'editoriale di un suo autorevole rappresentante, Giuseppe Savagnone, lo storico direttore dell'Ufficio pastorale per la Cultura, che aveva criticato il "governo del cambiamento che non ha cambiato nulla" e il suo insidioso "populismo". Poche ore dopo, sull'onda delle critiche per l'uso di canali ecclesiali per esprimere posizione politiche, quell'intervento era stato rimosso. Ma "i rappresentanti della Chiesa - rivendica adesso dal sito che egli stesso cura, Tuttavia.eu - hanno il dovere di rispondere con fermezza, evidenziando che in questo modo Cesare non solo rifiuta il giudizio che viene da chi parla in nome di Dio, ma pretende di assumere lui il ruolo di Suo portavoce. Alla faccia della distinzione!". E cio' "e' particolarmente importante sottolinearlo", ragiona, "quando qualcuno, come la Lega di ieri e di oggi, pretende di impadronirsi del messaggio cristiano e di rappresentarlo, sventolando il crocifisso e il vangelo". Quando insomma, tanto per fare nomi e cognomi, "Salvini giura sul testo sacro sostenendo di esserne il corretto interprete (contro il Papa e i vescovi!)". E le accuse alla Chiesa di fare politica? Per il direttore dell'Ufficio diocesano della cultura, "sono inevitabili, quando essa denunzia la disumanita' della politica". Oggi, per Savagnone, "credenti, ma anche non credenti, rimpiangiamo che questa denunzia non sia stata piu' forte e piu' chiara nei confronti dei totalitarismi e delle dittature del passato. Anche allora ci furono pastori che ritennero, in nome della distinzione tra Dio e Cesare, di seguire la via della prudenza. E, sempre in nome di questa distinzione, molti sinceri cristiani - nella cattolicissima Baviera, dove nacque il movimento nazista - non ritennero vi fosse nulla di contraddittorio nel continuare ad andare in chiesa e nel votare per un giovane leader che, magari forse in modo troppo aggressivo, voleva difendere i veri interessi della Germania mostrando finalmente i denti contro un gruppo etnico che li minacciava. Dio non voglia che altri, dopo di noi, debbano avere lo stesso rimpianto nei nostri confronti". La missione della Chiesa, incalza Savagnone, "contrariamente a quello che la Lega fin dal suo costituirsi ha sempre sostenuto, prima per bocca di Bossi e Calderoli, ora per bocca di Salvini", sul tema dell'immigrazione come su altri, "non e' solo di parlare ai fedeli all'interno dei templi, ma riguarda il loro modo di concepire e di realizzare la loro vita associata. Dare a Cesare quello che e' di Cesare non significa, da parte della comunita' cristiana, rinunziare a enunciare i grandi valori del messaggio cristiano e a valutare in base ad essi l'uso del potere da parte di chi detiene".