Modica, la "politica del carciofo" che cancella il ruolo comprensoriale della città
Prima la casa circondariale di Piano del Gesù, poi il Tribunale. Ora, la Sede dell’Inps. Che cosa prevede, ancora, per Modica, la politica del carciofo? In pole position c’è l’Agenzia delle entrate. E la città assiste passivamente alla perdita di quel ruolo comprensoriale che ha sempre avuto e di cui hanno goduto anche i centri vicini, vale a dire Ispica, Scicli e Pozzallo. L’amministrazione comunale di Modica ha sempre rassicurato, specie in periodi di campagna elettorale, l’insussistenza dei pericoli di spoliazione sistematica di enti e presìdi istituzionali. Ma le prospettive, come dimostrano i fatti, non sono per nulla confortanti. L’Inps ha dato un ultimatum al Comune di Modica: in mancanza di atti concreti, la sede Inps andrà a Scicli, Ispica o a Pozzallo se uno di questi Comuni metterà a disposizione dei locali. All’adeguamento e alle manutenzioni penserà l’Inps: tutto sommato, una richiesta non troppo difficile da soddisfare se si pensa ai benefìci per la città che ospiterà la sede, soprattutto in termini di offerta di servizi e di indotto. Sarebbe un duro colpo per Modica che, con l’accorpamento del Tribunale a Ragusa, ha perduto già qualcosa come 4.500 accessi ogni settimana agli uffici giudiziari modicani. In parole povere, 4.500 persone in meno ad incrementare l’indotto commerciale.
Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha promesso all’Inps di concedere un’ala del Palazzo di giustizia: ma questo annuncio stride con l’impegno dello stesso sindaco a difendere il Tribunale.
Allora, crediamo che sia arrivato il momento di fare chiarezza. Anche con l’impegno di qualcuno di quei politici che hanno raccolto una buona messe di voti pure a Modica. Spesso, soltanto sulla base di tante promesse, poi disattese.