Depistaggio strage di via D'Amelio, a Caltanissetta i Borsellino parte civile
Il gup del Tribunale di Caltanissetta Graziella Luparello, in sede di udienza preliminare sul depistaggio nelle indagini per la strage Borsellino che coinvolge tre poliziotti accusati di calunnia dalla Procura, ha ammesso come parti civile i familiari del magistrato assassinato in via via D'Amelio: Fiammetta, Lucia e Manfredi, nonché Salvatore, fratello del magistrato, e i figli di Adele, l'altra sorella di Paolo Borsellino.
Nel corso dell'udienza preliminare a Caltanissetta sul depistaggio delle indagini per la strage di via D'Amelio, il pm Stefano Luciano ha chiesto per i tre poliziotti, accusati di concorso in calunnia per avere creato il falso pentito Vincenzo Scarantino, l'applicazione del comma 1 dell'art.416 bis che riconosce a chi ha agito dall'esterno l'aggravante di avere favorito la mafia.
In una pausa dell'udienza preliminare a Caltanissetta per il depistaggio nelle indagini sulla strage di via D'Amelio, Fiammetta Borsellino si è avvicinata a due dei tre imputati accusati dalla Procura di concorso in calunnia Fabrizio Mattei, ex ispettore di polizia ora in pensione, e Mario Bo, ex funzionario o oggi dirigente della polizia a Gorizia. Tra Fiammetta e i due c'è stato un dialogo. La figlia del magistrato, assieme ai fratelli Manfredi e Lucia, è parte civile, così come Salvatore, fratello di Paolo Borsellino, e i figli di Adele, l'altra sorella del magistrato.
"Sono qui per un atto di dovuta testimonianza. Sul depistaggio per la strage di via D'Amelio, che oggi conosce dopo 26 anni la prima pagina giudiziaria, la Commissione antimafia ha aperto una propria indagine e daremo il nostro contributo per contribuire a restituire verità sui fatti, sui silenzi, sulle responsabilità che abbiamo collezionato per oltre un quarto di secolo". Lo ha detto il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava a Caltanissetta, dove stamani si è aperta l'udienza preliminare nei confronti di tre poliziotti accusati del depistaggio delle inchieste sulla strage del 19 luglio del 1992. Fava ha anche partecipato al sit-in che si è tenuto fuori dal tribunale in solidarietà al giornalista Salvo Palazzolo, al quale nei giorni scorsi sono stati sequestrati telefoni, pc e altro materiale per gli articoli scritti proprio sul depistaggio relativo alla strage di via D'Amelio.
L'udienza è stata aggiornata al 28 settembre, alle 9.30,