Mafia, Pignatone: Stato ha sconfitto chi uccise don Puglisi
"Il libro mi ha suscitato una serie di ricordi. Io sono siciliano, ho rivissuto l'oppressione in cui si viveva a Palermo in quegli anni. Più di mille morti, vittime non solo mafiose, Falcone e Borsellino non possono far capire cosa fosse la città in quegli anni. Una violenza incombente e senza limiti". Lo ha detto il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone nel corso della presentazione a Roma del libro a cura di Francesco Deliziosi 'Don Pino Puglisi - Se ognuno fa qualcosa si può fare molto'. "Tanti erano consapevoli del rischio della vita - ha aggiunto - Lo erano Falcone e Borsellino, Piersanti Mattarella e Pio La Torre, e anche padre Puglisi. Eravamo consapevoli anche noi, che non siamo stati colpiti dalla violenza mafiosa. Uno stato di cose assurdo che ha investito per vent'anni tutta la Sicilia. Penso che tantissimi di noi abbiano cercato a Palermo di portare una normalità impossibile. Ma lo Stato ha sconfitto quella mafia, è stata lunga ma è stata vinta, e nel rispetto della Costituzione e dei Codici. L'omicidio di don Puglisi è l'ultimo dei delitti 'eccellenti', in Sicilia, uso questo termine orribile. Era una risposta alle parole di papa Wojtyla che colpirono profondamente i mafiosi dell'epoca che si presentavano come custodi della tradizione.La vittoria processuale è figlia anche di una vittoria culturale - ha concluso Pignatone - Dobbiamo educare i bambini, gli adolescenti, dargli il senso della dignità, diceva don Puglisi".