Papa a Palermo, Mons. Lorefice: "Vorrebbe la conversione dei mafiosi"
"Piu' che la scomunica ai mafiosi, Papa Francesco ha sottolineato la possibilita' di convertirsi e cambiare vita". Lo afferma l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, dopo la visita pastorale del pontefice, sabato scorso a Palermo, nel 25esimo anniversario dell'uccisione di padre Pino Puglisi. "Sulle orme di Giovanni Paolo II - aggiunge in una intervista al Giornale di Sicilia - ha ribadito la condanna della mafia, ha detto che chi e' mafioso non vive da cristiano. Ma e' molto bello e significativo che, invitando i mafiosi a cambiare vita, li abbia chiamati fratelli e sorelle. Ha inserito queste parole a braccio, sulla linea del documento dei vescovi siciliani 'Converitevi'. Ha detto chiaramente che chi vive contro il Vangelo automaticamente si esclude dalla comunita' cristiana, ma non ha sottolineato la scomunica, bensi' la possibilita' di cambiare vita vita e convertirsi". Tutto questo, per don Corrado, "da' maggiore responsabilita' alla nostra comunita' cristiana". Durante quell'intensa giornata, racconta Lorefice, "Papa Francesco mi ha chiesto tantissime cose sulle stragi, sui mandanti, su eventuali segnali di conversione. Andando verso l'aeroporto, ci siamo fermati davanti alla stele di Capaci: era profondamente scosso dall'idea che si potesse arrivare a uccidere in modo cosi' eclatante". Archiviata la visita del Santo Padre, per l'arcivescovo "nei suoi tre interventi non dobbiamo faticare a trovare la traccia per il cammino pastorale di una Chiesa che deve testimoniare, deve sentire il mondo nella coerenza della vita, che non si deve disperdere in altro, ma che ha una relazione con il Signore, che ha dimestichezza con le tre 'p' di Parola, preghiera e pane, con una predilezione per i piu' deboli, per l'accoglienza, il Vangelo che si fa carne umana".