A Pachino è allarme rifiuti, Runza (FI): "500 euro di multa per ogni incivile"
A Pachino il tema rifiuti sta diventando un serio problema. Se da un lato l'Assessore all'ecologia mostra i confortanti dati riguardanti la raccolta differenziata più che positivi secondo l'amministrazione, dall'altro lato la stessa è alle prese con i soliti selvaggi che lasciano dappertutto i sacchetti della spazzatura. La situazione sta degenerando in quanto questo fenomeno che sta interessando moltissimi comuni della fascia sud est (Noto, Portopalo, Pachino) è in costante aumento, al punto da costringere il vicino comune di Noto a schierare in campo una task force di uomini e mezzi per contrastare coloro che creano discariche abusive a cielo aperto.
A Pachino, in alcune aree della città, è ormai emergenza igienico-sanitaria e il consigliere di Forza Italia Alessandro Runza lancia un appello proponendo l'ordinanza sindacale che il sindaco di Napoli De Magistris ha adottato contro l'esercito di incivili che cercano di trasformare alcune aree della città in discariche. Secondo De Magistris, chi sporca, inquina e degrada il territorio verrà multato di 500 euro con il nome esposto alla pagina web del comune. Il consigliere forzista Runza propone all'amministrazione comunale pachinese le stesse misure adottate da De Magistris. "Abbiamo raggiunto discrete percentuali di raccolta differenziata - afferma Runza - permane ancora in città uno stato increscioso del livello igienico, con numerosi cumuli di rifiuti sparsi tra le vie del centro abitato e non solo. Da evidenziare che la presenza delle esigue telecamere non rappresentano a mio avviso uno strumento idoneo per la risoluzione del problema. Invitiamo quindi il sindaco Bruno a prendere esempio dal collega De Magistris, per fermare questi reati che danneggiano il territorio tutto e creano delle vere e proprie zone a rischio igienico-sanitario". Rimane sempre un'incognita la questione rifiuti, a causa dei cittadini non osservanti delle regole. Forse è il caso di adottare metodi di contrasto ancora più incisivi.
Giuseppe Campisi