Turbativa d'asta negli appalti sui rifiuti a Catania, sigilli a imprese nel Lazio
Finiscono sotto sequestro tutte le quote sociali della Eco Car srl e della Ipi srl, due societa' con sede a Roma e a Latina impegnate nella raccolta dei rifiuti solidi urbani nella citta' di Catania. Il sequestro, emesso dal Tribunale del Riesame etneo, e' stato eseguito dal personale della Dia di Catania e di Roma. Lo scorso marzo la Dia diede esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di funzionari del Comune di Catania (con ruolo apicale in seno al Settore Ecologia e Ambiente e Ragioneria Generale Provveditorato ed Economato) ed imprenditori titolari delle due societa' che si occupavano della raccolta dei rifiuti, ritenuti responsabili dei reati di turbata liberta' degli incanti in concorso, corruzione e Istigazione alla corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio in concorso. Il Tribunale del Riesame, accogliendo l'appello proposto dalla Procura della Repubblica di Catania conto l'ordinanza di rigetto emessa dal Gip di Catania, ha ritenuto che sussistessero le esigenze cautelari che giustificavano il sequestro preventivo di tutte le quote societarie delle aziende che avevano appalti per milioni di euro, ed in particolare di quello di Catania del valore stimato di 350 milioni di euro, direttamente coinvolte nei reati di turbativa d'asta e corruzione. I giudici hanno accolto il ricorso per le quote sociali riferite alla Eco Car srl e Alla Ipi srl, in considerazione della tendenza a delinquere manifestata da Antonio Deodati. Con il medesimo provvedimento e' stato altresi' nominato un custode giudiziario e sono stati mantenuti i poteri di amministrazione in capo ai commissari prefettizi sulle societa' gia' colpite da provvedimento interdittivo