Edilizia: a Messina persi 10 mila posti, opere restano al palo
L'edilizia da tempo non e' piu' il settore trainante dell'economia messinese e le opere restano al palo. E' questo il messaggio che viene fuori dal Consiglio Generale della Filca Cisl di Messina che si e' tenuto questa mattina presso la sede del sindacato in viale Europa alla presenza del segretario regionale della federazione degli edili Santino Barbera e del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese. Un settore che dal 2009 ad oggi ha perso oltre il 50% della massa salari passando, secondo i dati della Cassa Edile, dai 103 milioni di euro del 2009 ai 47 milioni di euro del 2017. Un settore in cui sono crollati del 50% anche gli appalti pubblici, mentre l'edilizia privata e' completamente ferma.
Il risultato, ha detto il segretario provinciale della Filca, Giuseppe Famiano, e' che dal 2009 ad oggi si sono persi oltre 10 mila posti di lavoro: "Serve un intervento incisivo e determinato della classe politica altrimenti il comparto delle costruzioni, su questo territorio, rischia di scomparire. Negli ultimi cinque anni si e' toccato il fondo, c'e' stata la politica degli annunci senza limiti e la politica del fare senza concretizzazione".
La Filca Cisl Messina ha posto l'accento su come tanti lavoratori disoccupati aspettano ancora l'avvio di due opere strategiche per lo sviluppo della citta' come il porto di Tremestieri e la nuova via Don Blasco. "A marzo c'e' stata la consegna dei lavori del porto di Tremestieri ma ancora oggi e' tutto fermo mentre per via Don Blasco il Comune si e' dimenticato di presentare l'istanza per la concessione demaniale delle aree sulle quali deve essere realizzata la via - ha ricordato Famiano - Messina, quindi, oggi e' condannata ad un impoverimento e alla mancanza di sviluppo per una dimenticanza...". Molte le opere, denuncia il sindacato, che continuano ad essere bloccate. "Emblematico" il caso di Messina dove non sarebbero state adottate misure utili a sbloccare definitivamente le opere riferite al Patto per Messina (332 milioni per 90 interventi) e al Patto per la Sicilia (500 milioni per 238 interventi). Altre opere finanziate riguardano il bando delle periferie (40 milioni per 44 interventi); il torrente Bisconte (30 milioni), il termine per la partecipazione al bando gara e' scaduto e a tutt'oggi nessuna notizia; recupero di 26 alloggi abbandonati Iacp a Villafranca Tirrena (4 milioni e mezzo); strade provinciali (26 milioni); edilizia scolastica (oltre 40 milioni, somme erogate con vari decreti); recupero luoghi storici abbandonati in 5 comuni della nostra provincia (4 milioni); adeguamento dei depuratori (80 milioni); messa in sicurezza degli edifici e del territorio per 14 comuni del messinese (39 milioni).
Al centro del dibattito sindacale anche e soprattutto il tema della sicurezza e il dramma sociale delle morti sul lavoro. "I lavoratori maggiormente esposti agli infortuni sono quelli che hanno oltre 60 anni - ha detto il segretario regionale Santino Barbera - l'edilizia resta il settore piu' a rischio per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro con il 20% delle vittime. In un paese civile non si puo' morire sul posto di lavoro, ne' tanto meno ci devono essere incidenti".
"Quello della sicurezza sui luoghi di lavoro e' un tema fondamentale portato al centro del dibattito anche in occasione del 1 maggio - ha ricordato il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese - mancanza di sicurezza che deriva dallo sfruttamento, dalla necessita', dalla mancanza di controlli in quei luoghi dove non vengono applicate le norme".