Novecento chili di droga tra i peperoni, arrestato imprenditore agricolo a Vittoria
Seimila piante di cannabis sativa, per un totale di 900 chilogrammi di droga, piantate su un'area di 30 mila metri quadrati coltivati ufficialmente a peperoni, sono state scoperta dalla polizia durante controlli in una serra di Vittoria, nel Ragusano. Agenti della squadra mobile di Ragusa e del locale commissariato hanno arrestato il titolare dell'azienda agricola, Roberto Rinaudo, di 55 anni, e due suoi braccianti 31enni originari del Bangladesh, Houssan Moubarak e Hossain Billal. Durante l'operazione sono stati trovati, in una vecchia cisterna per l'acqua in disuso, oltre 30 kg di marijuana e un meccanismo per la produzione di olio di marijuana. Sequestrati anche 3 kg circa di hashish pronti per la commercializzazione. Il valore complessivo della droga sequestrata è compreso tra 500 mila e un milione di euro a secondo del principio attivo della sostanza stupefacente. Gli operai vivevano in condizioni degradanti in ambienti privi di qualsiasi requisito igienico. La marijuana avrebbe fruttato da 500.000 ad 1 milione di euro, in base alla tipologia di essiccazione. Gli arrestati son Roberto Rinaudo, 55 anni, Hiussan Moubarak di 41 e Hossain, Billal, pure di 41. Neanche dopo 24 ore da un altro arresto per la coltivazione di oltre 6.000 kg di marijuana, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, hanno rinvenuto, dunque, un'altra piantagione traendo in arresto il titolare e due dipendenti. Gli uomini della Squadra Mobile, gia' nel mese di giugno e luglio scorsi, avevano tratto in arresto diversi titolari di aziende che sfruttavano la manodopera dei braccianti agricoli facendoli vivere in condizioni degradanti, approfittando del loro stato di bisogno. Gia' qualche giorno prima, l'azienda era stata oggetto di un'attivita' di osservazione da parte dei poliziotti ed erano stati notati degli operai stranieri intenti a lavorare. La droga, dopo l'estirpazione, e' stata scortata fino alla Questura di Ragusa per l'imminente distruzione che avverra' dopo le analisi a cura dei laboratori dell'Asp.