Vice sindaca di Melilli nel tritacarne mediatico: "Sono stata diffamata, qualcuno pagherà"
“Sono indignata ed amareggiata per essere finita nel tritacarne mediatico, ma allo stesso tempo lucida da capire che qualcuno pagherà il conto per essere stata diffamata”.
Parla così la vice sindaca di Melilli, Daniela Ternullo, prima dei non eletti e subentrante all'Ars all'on. Pippo Gennuso, agli arresti domiciliari per voto di scambio politico – mafioso, dopo avere incontrato il suo avvocato che l'assisterà in un'azione penale e civile nei confronti dei media che hanno pubblicato le intercettazioni dell'inchiesta sulle presunte preferenze comprate. “Sono stati fatti titoli ingannevoli per gettare fango sulla mia persona, allusivi, per mettermi in cattiva luce pure con l'amministrazione comunale che rappresento. Non voglio pensare male, ma i miei sospetti sono su una regia politica occulta che ha l'obbiettivo di colpirmi. Ma non ho nulla da temere, perchè nella mia vita di madre, moglie e politica, ho sempre agito nella massima trasparenza e nel rispetto della legalità”
“Voglio premettere che non sono indagata, né tantomeno persona informata sui fatti - aggiunge Daniela Ternullo - ed io con la vicenda del voto di scambio che sarebbe avvenuto ad Avola, non c'entro un bel nulla. Puntualizzo, inoltre che non conosco questi signori che avrebbero fatto il mio nome e non vorrei che ci fosse stato un abbaglio con uno scambio di persona. Anche perchè non sono stata l'unica donna candidata alle Regionale del 2017. Per la parità di genere dovevano essere due per ogni lista”.
Daniela Ternullo aggiunge: “La grande bugia è la storia dei soldi. Nè io, né mio marito siamo imprenditori, viviamo con normali stipendi, pagando anche le rate dell'auto ed il mutuo della casa. Questo mi fa accendere ancora una volta i sospetti che qualcuno stia tramando alle mie spalle. Debbo capire se i nemici sono nel mio paese, oppure alle falde dell'Etna. Credo che le preoccupazioni di qualcuno siano quelle che non sono un soggetto addomesticabile, che cammina a comando. Ho le mie idee e la mia testa per pensare ed agire”.
Ritornando alla questione del voto di scambio alle Regionali del 2017, la vice sindaca di Melilli ricorda un particolare di non poco conto. “Ad Avola, lì dove risiedono i presunti procacciatori di voti, ci sono andata una sola volta in campagna elettorale per incontrare i cugini di mio marito ed ho ottenuto soltanto 46 preferenze attribuibili a parenti e qualche amico. La mia – conclude Ternullo – è stata soltanto una candidatura di servizio per gli “Autonomisti e Popolari” senza alcuna ambizione di potere arrivare all'Ars. Al contrario di altri che correvano per vincere sperando magari nelle disgrazie altrui”.