Sarkozy si difende: "Contro di me solo calunnie"
Calunnie": cosi' Nicolas Sarkozy ha definito le accuse per le quali e' stato incriminato dalla magistratura. Mancano, ha detto l'ex presidente francese nelle sue dichiarazioni durante l'interrogatorio e riportate da Le Figaro, "prove materiali" del finanziamento libico alla sua campagna per le presidenziali del 2007, quando approdo' all'Eliseo.
Dopo quattro anni di inchiesta e due giornate di interrogatori in stato di fermo a Nanterre, interrotti solo per andare a casa a dormire, l'ex presidente francese e' stato formalmente accusato di corruzione passiva, finanziamento illegale della campagna elettorale e occultamento di fondi pubblici libici.
Il 63enne statista del centrodestra e' potuto rientrare nella sua abitazione nella serata di ieri ma e' stato posto "sotto controllo giudiziario", una misura coercitiva simile alla liberta' condizionata che prevede restrizioni dei movimenti in attesa dell'eventuale processo processo. Davanti ai magistrati dell'Ufficio anti-corruzione avrebbe negato tutti gli addebiti che gli vengono contestati. Si tratta di presunte bustarelle e bonifici sospetti, svelati nel 2012 dal sito Mediapart, per un totale di quasi 50 milioni di euro, che sarebbero arrivati da Tripoli per finanziare l'elezione dell'allora leader della destra francese.
Sarkozy avra' sei mesi per ricorrere contro l'incriminazione, ed e' molto probabile che lo faccia, dopo di che i magistrati dovranno decidere se vi siano prove sufficienti per aprire un processo. L'ex presidente e' gia' stato incriminato per altre due inchiesta da quando ha lasciato l'Eliseo.