Restoring Family Links, intesa tra la Croce Rossa e il carcere di Catania
Giovedì 15 Marzo 2018 si è tenuta nell'aula Alfio Maugeri del Comitato Cri di Catania la conferenza stampa relativa al Protocollo d'Intesa tra il Comitato CRI etneo e la Casa Circondariale di Piazza Lanza. Il Protocollo prevede lo svolgimento del servizio Restoring Family Links all'interno dell’Istituto Penitenziario, al fine di consentire ai migranti detenuti che intendano avvalersene il ripristino dei contatti familiari. Restoring Family Links (RFL) è un'attività garantita dal Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, finalizzata a evitare la disgregazione dei nuclei familiari o, in caso di separazione, a facilitarne il ricongiungimento. All’incontro hanno preso parte la Dott.ssa Elisabetta Zito (Direttore della Casa Circondariale di Piazza Lanza), Stefano Principato (Presidente del Comitato CRI di Catania) e l’Avv. Francesco Rocca (Presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa). Oltre ai firmatari di tale accordo, hanno partecipato il Dott. Carmelo Zuccaro (Procuratore della Repubblica di Catania), il Dott. Carmelo Gesualdo Giangrandi (Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catania) e il Prof. Rosario Sapienza (Professore Ordinario di Diritto Internazionale dell’Università degli Studi di Catania). Si tratta di un importante precedente a livello nazionale, in quanto primo atto scritto che favorisca il mantenimento dei rapporti tra detenuti extra U.E. e le loro famiglie. A tal proposito, la Dott.ssa Zito ha individuato come punto centrale dell’Istituto carcerario il trattamento umano della persona, a prescindere dal reato commesso. Parole riprese dal Presidente Rocca: «Catania da sempre è impegnata a fronteggiare le difficoltà sociali della città e ad accogliere i migranti; tale Protocollo è un atto straordinario. Al di là delle responsabilità individuali, il carcere è una doppia sofferenza per i detenuti stranieri, in quanto lontani dalle loro famiglie». Un grande passo avanti se si pensa che le attività descritte nel documento saranno svolte, ovviamente a titolo gratuito, da volontari appositamente formati. In questo senso, il Procuratore Carmelo Zuccaro ha definito stupefacente l’impegno profuso dai volontari del comitato catanese, attivi in ogni fase dell’accoglienza, dalla logistica all’assistenza sanitaria in fase di sbarco, al ripristino dei contatti familiari. «L’art. 27 della Costituzione» precisa Giangrandi «disciplina che la pena non debba essere sproporzionata al reato e, soprattutto, che la detenzione sia volta a favorire la risocializzazione e il recupero del condannato. Il ripristino dei legami familiari, certamente, aiuta tale obiettivo poiché diventa unica ancora di salvezza e speranza. Croce Rossa è lo strumento ideale per la prospettiva futura dei detenuti». Ma non solo: il Protocollo è un ottimo spunto di approfondimento per gli studi giuridici. Il Prof. Sapienza, difatti, lo definisce come strumento efficace in tutela dell’unità familiare tra cittadini non appartenenti all’U.E., promotore della nascita di buone pratiche a livello internazionale. «Il Protocollo è stato anche oggetto di discussione della Clinica Legale» aggiunge il professore «progetto portato avanti dalla cattedra di Diritto Internazionale del Dipartimento di Giurisprudenza di Catania, fortemente voluto dalla Dott.ssa Silvia Dizzia (Referente Restoring Family Links di Catania, ndr)». Proprio quest’ultima afferma che «è un importante mezzo per ricostruire la sfera familiare, la cui integrità influisce positivamente nella psiche del soggetto. È un altro tassello che si aggiunge alla nostra capacità di risposta nei confronti di chi chiede aiuto per la ricerca dei familiari». Il Presidente del Comitato CRI di Catania, Stefano Principato, dichiarandosi soddisfatto per la stipula del Protocollo d’Intesa, afferma che «ancora una volta, la collaborazione tra le Istituzioni e la Croce Rossa, rafforza la tutela dei diritti umani costituzionalmente garantiti e il raggiungimento d’importanti obiettivi umanitari».