Caos Pd, botta e risposta tra Faraone e i partigiani dem siciliani
"Grazie alla squadra Pd, candidati, volontari, militanti ed elettori. Resistere alle fake news, agli odiatori di professione, alle promesse ingannevoli, e a tutti quelli che hanno remato contro, non era una missione semplice. Abbiamo perso le elezioni, ma non abbiamo perso la dignita'". Rompe il silenzio il leader dei renziani siciliani Davide Faraone, neo senatore, cui viene attribuita da settori del suo partito la responsabilita' della debacle nell'Isola. "Chi perde - aggiunge - ne prende atto, rispetta il voto degli italiani e promette opposizione dura e costruttiva, nell'interesse esclusivo degli italiani. Il partito e' uno strumento, non un fine, e' utile se fa qualcosa e non se garantisce qualcuno. Il prossimo congresso dovra' indicare una via, avere una visione e una squadra. La diversita' e' ricchezza, il tafazzismo no". Per Faraone "e' il momento della chiarezza". Dal mezzogiorno e' arrivato un messaggio "e noi dobbiamo raccoglierlo. Se voltiamo le spalle, se facciamo finta di non sentire, se nascondiamo la testa sotto la sabbia non avremo fatto un bel servizio non a noi ma alla societa'. C'e' un cortocircuito con i cittadini che dobbiamo risolvere".
Subito arriva la risposta dei partigiani dem: "Il messaggio che Davide Faraone lancia stamani e' ancora una volta carico di arroganza e implicite minacce di guerriglia. Ancora una volta odio politico, puramente divisivo". Lo dice Carmelo Greco, a nome dei Partigiani dem, formazione interna dei 'ribelli' del Pd.
"Ci saremmo aspettati che Davide Faraone chiedesse scusa al Pd, ai suoi militanti, alla sua gente. Un bagno di umilta' doveroso invece di un rilancio da 'spadaccino' che servira' a galvanizzare qualche 'fedayn' ma produrra' - avverte - l'ennesimo danno al Pd. La linea politica condotta da Renzi e Faraone, che prevedeva un partito autobus, senza identita' e distante dal profilo di partito di centrosinistra, ha fallito. In alcuni casi il silenzio e' piu' dignitoso".