Chiedono il pizzo a un imprenditore nel Palermitano, tre arresti
Tre condanne con rito abbreviato per estorsione ai danni di un imprenditore di Altofonte (Palermo). Le ha decise il gup di Palermo, Wilma Mazzara, che ha accolto le richieste dei pm nei confronti di Salvatore Raccuglia, fratello del boss Domenico, detto Mimmo, arrestato nel dicembre 2009 e che sta scontando l'ergastolo; 18 anni e' la pena inflitta a Raccuglia, in continuazione con una precedente sentenza. Condannato a otto anni Salvatore La Barbera, e a 6 anni e 6 mesi Giuseppe Serbino. Un quarto imputato, Andrea Di Matteo, era stato mandato in precedenza in un processo con rito ordinario: la prima udienza il 9 aprile alla terza sezione del Tribunale di Palermo. Le accuse per Salvatore Raccuglia, La Barbera e Serbino erano di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dall'utilizzo del metodo mafioso. I quattro erano stati arrestati a maggio 2017 in uno dei filoni d'indagine scaturito dall'operazione "4.0", nella quale finirono in manette i vertici del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato. L'imprenditore decise di denunciare dopo 17 anni di vessazioni subite dagli estorsori. La Barbera sarebbe stato il braccio destro del capo famiglia, Raccuglia, subentrato al fratello. Le telecamere installate dai carabinieri registrarono la conversazione avvenuta nell'ufficio dell'imprenditore con La Barbera, riprendendo la consegna delle banconote da 20 e 50 euro, per 500 euro.