Tribunale di Ragusa, la Cgil: verificare condizioni di sicurezza di Palazzo Ina
E’ ripresa l’attività giudiziaria all’ex Palazzo Ina di piazza San Giovanni, a Ragusa, dopo l’allagamento di venerdì scorso, causato dalla rottura di un tubo al terzo piano con distacco di pannelli e infiltrazioni di acqua anche nelle centraline elettriche. Il grave inconveniente aveva costretto allo stop magistrati e avvocati, provocando pure disagi agli utenti. Malgrado sia rientrato lo stato di emergenza, non sembrano finiti i problemi per una delle tante (troppe) e costose “dépendance” del Tribunale ragusano . Problemi legati alla sicurezza e alla efficienza dei luoghi di lavori che incombono sull’amministrazione della giustizia, più volte segnalati e mai presi in considerazione, con il rischio di incorrere in pericolose omissioni da parte di chi avrebbe il dovere di porre fine a queste precarietà. L’ultima iniziativa è del segretario dipartimentale della Funzione pubblica Cgil, Giovanni Cassibba. Il sindacalista ha inviato al presidente del Tribunale di Ragusa, Biagio Insacco, una nota ufficiale in cui si chiede di fare acquisire al responsabile della prevenzione e della sicurezza una certificazione che attesti la corretta esecuzione dei lavori di ripristino dei luoghi, in modo da garantire la sicurezza degli utenti e del personale che opera nell’immobile di piazza San Giovanni. Nello stesso palazzo, tra l’altro, fin dall’inizio della sua utilizzazione, si sono verificati inconvenienti analoghi. La Cgil chiede anche l’aggiornamento del “documento di valutazione del rischio” con la convocazione delle figure istituzionali previste dalla legge, dopo l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza nei locali allagati.
Dal tono della lettera al presidente del Tribunale sembra che il sindacato non ritenga adeguatamente tutelati gli addetti ai servizi giudiziari che lavorano nel Palazzo di piazza San Giovanni, né, tantomeno, gli utenti, già costretti a subire disagi di natura logistica dovuti alla precarietà di una struttura “adattata” a sede giudiziaria e in cui sono sistemati anche uffici del Comune di Ragusa: una circostanza che potrebbe anche avere effetti negativi sulla sicurezza dei luoghi e sul sereno svolgimento dell’attività di magistrati e avvocati.