"Sistema Siracusa", Calafiore risponde alle accuse del Gip
"Ho soltanto esercitato la mia professione di avvocato e non ho mai dato denaro a chichessia". L'avvocato Giuseppe Calafiore in carcere a Catania da sabato, da quando si è costituito, ha riposto alle domande fiume del Gip Maria Vermiglio, nell'ambito dell'inchiesta "Sistema Siracusa", che la scorsa settimana ha fatto scattare 15 ordinanze cautelari per associazione per delinquere e corruzione.
L'avvocato Calafiore ha parlato alla presenza dei legali difensori, Mario Fiaccavento e Alberto Gullino, ed ha prodotto un documento con cui afferma non esservi stata alcuna strumentalizzazione in tutte le sue azioni. «Ho sempre intrapreso battaglie a viso aperto con atti a mia firma», ha detto il legale indagato, che ha anche rigettato ogni addebito rispetto alla dazione d’importanti somme di denaro. «Non ho elargito soldi e non ho fatto pagamenti ad alcuno», ha precisato Calafiore che, dietro l’aspetto esteriore di grande fierezza, riesce a mascherare la propria sofferenza interiore per l’esperienza che sta affrontando. «Certamente era provato – spiega il suo difensore – ma con estrema dignità».
Al termine dell’interrogatorio i legali di Calafiore hanno inoltrato un’istanza al gip Vermiglio, della concessione dei domiciliari per il loro assistito. Hanno motivato la richiesta con le cessate esigenze cautelari atteso che Calafiore ha risposto a tutti i punti oggetto della contestazione; le persone coinvolte nell’inchiesta sono state quasi tutte arrestate mentre i documenti in suo possesso sono stati tutti sequestrati dalla guardia di finanza e rappresentano gli atti d’indagine dell’autorità giudiziaria, quindi nell’impossibilità di inquinare le prove; non sussiste il pericolo di fuga visto che Calafiore s’è costituito sabato, di ritorno dall’estero. Il gip si pronuncerà nei prossimi giorni. L'interrogatorio di Calafiore è durato 7 ore.