Tap: polizia contro dimostranti, inchiesta della procura di Lecce
La Procura della Repubblica di Lecce ha aperto un'inchiesta sul blitz effettuato dalla Polizia a Melendugno lo scorso 9 dicembre, nei confronti di alcuni manifestanti anti-gasdotto. Il fascicolo e' affidato al sostituto procuratore Emilio Arnesano e nasce dall'esposto presentato da 36 attivisti, che, quel giorno, furono bloccati nei pressi della zona rossa vicino al cantiere del gasdotto e portati in Questura. I manifestanti hanno denunciato di essere stati ammanettati e colpiti con i manganelli, fatti inginocchiare a terra e costretti per diverse ore nelle celle della Questura, senza poter parlare con i loro avvocati e i familiari. Gli avvocati dei denuncianti hanno evidenziato l'irritualita' dell'operazione, considerato "che i reati contestati non prevedono l'arresto o il fermo in flagranza ma una semplice contravvenzione". Tra le persone fermate c'erano anche alcuni minorenni e una ragazza portata in ospedale con una frattura a una gamba. La Questura, subito dopo l'operazione, spiego' che il fermo si era reso necessario per identificare le persone che avevano tentato di forzare la zona rossa. Gli attivisti furono denunciati per manifestazione non autorizzata e lancio di fumogeni. Gli accertamenti della magistratura sono allo stato embrionale e mirano a verificare se la Polizia abbia commesso illeciti nella gestione di quell'operazione di ordine pubblico.