Sicilia, Miccichè: "No demagogia sugli stipendi, i tagli sono illegittimi"
"Una legge in vigore vieta che i tagli agli stipendi vengano fatti di nuovo a partire dal primo gennaio". Lo dice il presidente dell'Ars Gianfranco Micciche', parlando con la stampa parlamentare in occasione degli auguri natalizi, riferendosi al tetto dei dirigenti che ha annunciato di volere abolire e ribadendo che "non c'e' spazio per la demagogia su questo tema". "Un parere della Corte costituzionale - aggiunge - ritiene illegittimi quei tagli: e' stato consentito che si facessero una tantum, come il contributo di solidarieta'. Dal primo gennaio gli stipendi devono essere ripristinati. A marzo, aprile, quando si riunira' di nuovo il Senato, vedremo cosa fanno, se il Senato trovera' il sistema per poter riproporre una norma di questo genere, ci adegueremo come sempre. L'Ars ha fatto un po' di piu' di quanto ha fatto il Senato - ha poi osservato Micciche' - quest'ultimo infatti aveva stabilito un tetto per i dirigenti di 240 mila euro piu le indennita', invece qui si e stabilito il tetto di 240 mila euro incluse le indennita'. Ora io non voglio aumentare nulla, nessuno pensa di sprecare soldi e darli a chi e' gia' ricco, pero' credo che al di la delle mie idee personali, il concetto di stipendi uguali per tutti, e' anomalo. Non me ne vogliano i commessi che sono la mia categoria preferita, ma non e' logico che gli stipendi degli assistenti parlamentari siano cosi' vicini a quelli dei dirigenti".