Bilancio di previsione a Siracusa, l'aula regola i conti in casa Pd: Garozzo più forte
La resa dei conti in casa Pd a Siracusa è già cominciata, ma non è ancora all'apice. E' solo un assaggio di quanto potrà accadere da quì fino a dicembre. Almeno fono a quando ci sarà un rimescolamento di carte in casa dei Democratici. Il segnale è arrivato oggi in Aula. Il teatro della resa dei conti è stato l'aula consiliare del Vermexio, dove nessun emendamento è passato proposto dai consiglieri del Pd di Foti e Cafeo. Il sindaco e la giunta che sostiene Giancarlo Garozzo si è blindata al punto tale che il capogruppo Francesco Pappalrdo, Alfredo Foti, Stefania Salvo e Alfredo Romeo hanno alzato i tacchi ed hanno abbandonato l'aula. Il giorno dopo le Regionali la maggioranza non ha fatto sconti nè ad una parte del Pd, nè all'opposizione. E' prevalsa la scelta dei numeri.
Protagonista della seduta è stato il consigliere Salvatore Castagnino che ha firmato con Fabio Alota 66 delle 73 proposte di modifica presentate. Tutte sono state, però, respinte ad eccezione della numero 9, che sposta 8mila euro dal capitolo dedicato ai festeggiamenti per i 2.750 anni della città ai rimborsi spese carburante per le associazioni di protezione civile. L'attesa, tuttavia, è soprattutto per l'ultima proposta di modifica, il maxi-emendamento che porta la firma di Fortunato Minimo e che ha l'appoggio di tutta la maggioranza.
LA REAZIONE DEL PD DI FOTI E CAFEO
Questo l'intervento che il capogruppo del Pd al Vermexio, Francesco Pappalaro non è riuscito a fare in aula
Bocciati dall'aula gli emendamenti che chiedevono lo stanziamento di 37.000,00 euro per l'acquisto di due nuove casse automatiche da posizionare al posteggio di molo S.Antonio e Talete; 140.000,00 per lavori di abbattimento barriere architettoniche; 350.000,00 per lavori di manutenzione straordinaria cimitero.
L'aula si è dimostrata ancora una volta blindata dalle scelte dell'amministrazione, svilendo il ruolo dei consiglieri e purtroppo oltremodo lontana dalle esigenze della città.
Egregio presidente colleghi
Ci accingiamo ad approvare un bilancio previsionale che potrebbe essere l’ultimo di questa strana consiliatura.
La mia dichiarazione di voto va oltre all’esprimere quale sarà il mio intento, ma vuole ripercorrere in breve un’avventura consiliare che ha segnato nella mia personale vita una unica e responsabile delusione.
Mi ricordo come se fosse ieri quando approvammo il primo bilancio preventivo, bilancio che ci trovammo già costruito perché proveniva dalla precedente esperienza consiliare e mi ricordo che ci fu detto “ dobbiamo approvarlo perché non abbiamo più tempo, ma nel prossimo, che faremo noi, espliciteremo le azioni di governo coerenti con il nostro programma politico, votato dalla cittadinanza.”
Inoltre mi fu e ci fu detto “NOI i bilanci preventivi successivi li approveremo nel primo trimestre e saranno frutto di una collaborazione tra l’amministrazione attiva e il consiglio comunale mettendo a centro le esigenze del territorio e della comunità.”
Ad oggi caro presidente attendo quanto mi fu detto
Ad oggi egregio presidente mi sento un mero notificatore un ruolo che non può essere assegnato ad un consiglio comunale, ad una maggioranza e ad una minoranza, che nel rispetto dei ruoli hanno la necessità di concretizzare le istanze dei cittadini che ci hanno votato affidandoci la loro fiducia.
Non ricordiamo un bilancio preventivo approvato nei tempi, non ricordiamo un bilancio preventivo redatto in sinergia con il consiglio comunale,
Ricordiamo maxi emendamenti, emendamenti per accontentare e far credere di avere un ruolo e altro.
A confermare quanto detto, sono i tempi stretti che si sono votati per la presentazione degli emendamenti, solo quattro giorni di cui due erano festivi, e non mi si dica che non si poteva fare niente perché il maxi emendamento, che noi sconosciamo, contradice questa motivazione .
Ancora una volta in maniera sistematica si è voluto ridurre al ruolo di notificatore silenzioso il consiglio comunale.
Tutto ciò caro presidente ha svilito l’azione politica che questa legislatura avrebbe dovuto esaltare attraverso confronti serrati ma con alti risultati.
Avrei sperato che su alcuni temi forti della governace tipo le politiche urbane, a cui sono più sensibile per affinità professionali, vedi la revisione del PRG il piano di Ortigia, il piano del porto, il piano spiagge, la riqualificazione delle aree S affidate in diritto di superficie, i fondi di rotazione per le progettazioni, i concorsi d'idee per i siti urbani più importanti, i forti temi del social hausing e del l'edilizia abitativa popolare e non ultimo il palazzo degli uffici comunali.
I grandi temi dei contenitori in ortigia (palazzo impellizzeri, il convento e la chiesa di San Domenico, l'ospedale cinque piaghe, il carcere borbonico, il parcheggio talete, e marzanti, l'edificio in via grottasanta ecc
Azioni politiche che supportata te da un bilancio avrebbero marcato la differenza è arricchito un progetto politico che aveva entusiasmato donne e uomini al punto di scendere in campo per sostenerlo.
La sensazione che ci rimane caro presidente è come se qualcuno ci avesse rubato il tempo sottraendomelo silenziosamente.
Perché Tutto questo?
È un modus operandi della politica relazionale tra consiglio e amministrazione attiva? Eppure avevamo tutte le condizioni per poter fare di più,
Il progetto politico era chiaro è ambizioso, la maggioranza era qualificata, la minoranza pure, una giunta di qualità Poi è saltato tutto, pezzi di maggioranza che diventava minoranza e pezzi di minoranza che diventava maggioranza, giunta che mutava continuamente, dirigenti e personale in continuo spostamento un caos istituzionale, amministrativo e politico. Cari colleghi mi fermo qui e per queste ragioni non ultima la bocciatura degli emendamenti sopracitati ci portano a non votare un bilancio che non rappresenta il lavoro di tutti noi ma ben altro.