Modica, Piano regolatore: polemica tra l'amministrazione e il Pd
E' polemica tra l'amministrazione comunale di Modica e il Partito Democratica sul Piano regolatore generale della città.
E' stata, infatti, approvata dalla maggioranza consiliare la delibera delle controdeduzioni al parere della Commissione Regionale Urbanistica alla variante generale del PRG. Il civico consesso finalmente è tornato nelle facoltà di potersi esprimere dopo anni di colpevole mutismo opponendosi alle obiezioni sollevate dalla Commissione sul PRG. Si conclude un percorso iniziato nel 1982 con la volontà del comune di redigere la prima variante al PRG. Nel 2013 l’Amministrazione Abbate aveva trovato la Variante al PRG adottata da un Commissario Regionale che aveva spogliato il consiglio della competenza urbanistica. I rilievi pesanti della Commissione rischiavano ancora una volta di essere approvati senza un contraddittorio che per legge può esprimere solo il consiglio comunale. “E’ intollerabile – commenta l’Assessore Belluardo - il comportamento dei consiglieri di minoranza che uscendo dall’aula non hanno voluto prendersi la responsabilità di votare un atto di Pianificazione territoriale così importante per lo sviluppo della città".
"La delibera sul piano regolatore generale trattata nel consiglio comunale del 21 novembre - ribatte il PD - sancisce di fatto la resa di questa amministrazione nei confronti della regione siciliana. Come per la situazione finanziaria dell’ente comunale in cui la corte dei conti ha di fatto deciso il dissesto finanziario e per il quale l’amministrazione ha presentato un ricorso improbabile anche nel caso del PRG la regione ha deciso una bocciatura sonora di fatto non approvando una parte essenziale della zonizzazione;
se infatti la regione confermerà la decisione già annunciata con una deliberazione del mese di ottobre a Modica saranno valide solo le zone A-B0-B1-Br1 del piano regolatore generale mentre le rimanenti zone diverranno tutte agricole; L'amministrazione comunale ha anche in questo caso confezionato una delibera nella quale senza argomentazioni plausibili cerca di invertire la rotta e convincere la regione a desistere nell’intento. Questo è evidentemente il frutto del non lavoro sull’adeguamento dei contenuti del piano nei 4 anni e mezzo di amministrazione Abbate.
Il sindaco Abbate e la sua amministrazione in questi anni avrebbero potuto fare tanto ma si è ridotto ad una quasi inutile e per niente incisiva delibera dell’ultima ora per salvare la città dal caos urbanistico.La seduta consiliare per la cronaca si è svolta in assenza di certificazioni da parte dei consiglieri presenti in aula sulla eventuale compatibilità ai sensi dell’articolo 78 del testo unico degli enti locali. Questa è la motivazione della mancata partecipazione dei molti consiglieri di maggioranza alla votazione".