Camorra, stangata al clan Lo Russo: retata con 43 arresti a Napoli
Carabinieri e polizia a Napoli hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip a carico di 43 indagati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso e reati aggravati dall'art. 7 della Legge "Falcone" che vanno dall'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti alla detenzione e spaccio di droga e alla detenzione e porto di armi, comuni e da guerra. Nel corso indagini per due filoni investigativi convergenti, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sono state messe in luce le attivita' del clan Lo Russo, egemone a Miano e attivo in tutta l'area Nord del capoluogo campano e sono state accertate le responsabilita' degli affiliati nel traffico e spaccio di stupefacenti, individuando narcotrafficanti che operavano sfruttando canali di fornitura esteri. Identificati gli spacciatori al dettaglio di cocaina, eroina, marijuana e hashish nei quartieri di Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano e nel rione Don Guanella e documentati alcune centinaia di episodi di spaccio; sequestrato l'arsenale del clan, con il rinvenimento di un fucile mitragliatore kalashnikov, 5 fucili e 6 pistole, 3 giubbotti antiproiettile e centinaia di munizioni.
La misura cautelare in carcere riguardava 43 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini della cessione di sostanza stupefacente, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, ricettazione, con l'aggravante prevista dall'art.7 L.203/91, ma e' stata eseguita per 40. Le indagini, anche tecniche e con il contributo dei collaboratori di giustizia, hanno documentato la gestione del clan Lo Russo, detto anche "dei capitoni", nel traffico di sostanze stupefacenti, individuando i responsabili dell'intera filiera, dai narcotrafficanti, che hanno operato nell'interesse della cosca sfruttando alcuni canali di fornitura esteri, agli spacciatori che si sono occupati della distribuzione al minuto della sostanza. Il provvedimento si fonda su indagini in sinergia della Compagnia dei carabinieri di Napoli-Vomero e della Squadra Mobile. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile hanno individuato i narcotrafficanti che, oltre a rifornire le piazze di spaccio gestite dalla cosca, pagavano al clan una tangente mensile di 10.000 euro per poter vendere per conto proprio la droga anche alle altre organizzazioni criminali. Sono stati, altresi', raccolti elementi di prova a carico di personaggi ancora in liberta' che vantano una lunga militanza nel gruppo camorristico.