Rapina un camionista e fugge con 1.600 euro: preso nel Catanese
Nelle prime ore della mattinata odierna, personale del Commissariato di Nesima ha dato esecuzione ad un Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica, traendo in arresto Sergio Pennisi, catanese, 34 anni, residente in San Giovanni La Punta, pluripregiudicato, ritenuto responsabile di rapina aggravata in concorso. In particolare, il 10 febbraio scorso, intorno alle 11:30, un autotrasportatore alle dipendenze di un’azienda casearia di Agrigento, dopo avere effettuato un acquisto in una farmacia, in Corso Indipendenza, nel recarsi verso il proprio furgone per fare rientro in sede, veniva affiancato dal Pennisi il quale gli domandava se avesse i soldi dell’incasso della giornata, invitandolo a stare calmo e a non costringerlo ad usare la pistola; quindi, spalleggiato da un complice, estraeva le chiavi dal quadro accensione del furgone e le lanciava per terra, al fine di impedire al malcapitato qualsiasi possibilità di fuga.
Impossessatisi della somma di 1.615 euro, i due si davano alla fuga. Il provvedimento restrittivo scaturisce a seguito delle indagini svolte dal personale del Commissariato Nesima che, grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza di un esercizio commerciale ivi ubicato e alle precise indicazioni fornite dalla vittima del reato, indirizzava le investigazioni nei confronti di alcuni soggetti dediti a tale tipo di reati, somiglianti alle descrizioni fornite. Nel corso dell’individuazione fotografica eseguita presso il Commissariato Nesima, la vittima della rapina individuava con certezza Pennisi per uno dei due rapinatori. L’autotrasportatore veniva chiamato a ripetere il riconoscimento, in sede di incidente probatorio, nel corso di ricognizione personale, e, anche questa volta, attraverso apposito vetro a specchio, riconosceva, senza dubbi, l’uomo per colui che lo aveva minacciato e rapinato. Pertanto, grazie alle conoscenze del territorio e dei soggetti pericolosi da parte della Polizia Giudiziaria operante e alla coraggiosa determinazione dell’autotrasportatore rapinato, che collaborava alle indagini senza remore, Pennisi, non nuovo a reati dello stesso genere, veniva inchiodato alle proprie gravi responsabilità. Dopo gli adempimenti di rito, l’uomo veniva condotto presso la locale Casa Circondariale di Piazza Lanza per ivi rimanere ristretto a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.