Condannato per omicidio a Palermo, aspetterà libero il processo
La Corte d'assise d'appello di Palermo ha respinto la richiesta del sostituto procuratore generale di Palermo Giuseppe Fici, che avrebbe voluto arrestare Natale Romano Monachelli, condannato il 26 settembre a 24 anni di carcere, per il duplice omicidio del fratello Filippo, detto Sandro, e della cognata, Elena Lucchese, avvenuto nel novembre 1994: secondo i giudici non ci sono gli estremi per catturare l'imputato e fargli attendere in cella la pronuncia della Cassazione, alla quale faranno ricorso i suoi legali. Romano Monachelli, che dopo la morte di fratello e cognata prese con se' il figlio di pochi mesi della coppia, facendolo crescere col proprio figlio in Svezia, vive da 23 anni nel Paese scandinavo, dove ha prima gestito la pizzeria Piazza Italia a Bromma, nei dintorni di Stoccolma, e poi ha lavorato come tassista. Nel corso del dibattimento ha partecipato ad alcune udienze e questo, secondo il collegio giudicante, e' sintomatico del fatto che egli non intenda fuggire. Tra l'altro, nel corso delle indagini e dei processi era stato gia' arrestato una volta, senza difficolta', dalla polizia svedese, nel Paese del quale ha oggi la cittadinanza: di fronte alla prospettiva di dover scontare la pena, pero', la situazione potrebbe cambiare e per questo il pg Fici sta valutando se fare ricorso al tribunale del riesame.