Siracusa, rifiuti smaltiti illegalmente: chiusa un'officina abusiva
Sulla scorta di indicazioni fornite dal Dirigente della Sezione Polstrada di Siracusa, Antonio Capodicasa, il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polstrada di Siracusa ha eseguito mirati accertamenti nei confronti di officine meccaniche della provincia per verificarne la regolarità amministrativa e gestionale. In occasione di uno di questi controlli amministrativi, gli agenti hanno recentemente scoperto che il titolare di una officina esercitava il mestiere di autoriparatore nel garage adiacente la propria abitazione, senza avere mai comunicato alla Camera di Commercio l’inizio dell’attività ed in assenza dei titoli autorizzativi normativamente prescritti per svolgere l’attività.
All’atto del controllo l’esercizio era aperto al pubblico ed il gestore aveva organizzato nel vano ufficialmente adibito a garage la predetta autofficina, che era completamente attrezzata con banchi di lavoro, macchinari e strumentazione varia. Il titolare della predetta attività ha ammesso di non essere iscritto alla Camera di Commercio quale artigiano per l’espletamento del mestiere di autoriparatore e di non aver mai chiesto le autorizzazioni necessarie allo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Riguardo alla prima irregolarità, (mancanza di iscrizione alla Camera di Commercio), l’irregolarità accertata risulta grave se si tiene presente che l’esercizio controllato, poiché non risultava iscritto nel registro delle Imprese (ex R.I.A.) esercenti l’attività di autoriparazione, svolgeva il servizio agli utenti in maniera abusiva, eludendo le norme in materia di sicurezza della circolazione stradale e, soprattutto, quelle ambientali, in quanto smaltiva irregolarmente i rifiuti tossici in modo illegale ed altamente pericoloso per l’ambiente e per la stessa salute dei cittadini.
Il legislatore ha inteso riservare la professione di autoriparatore a quei soggetti che siano in possesso dei requisiti necessari a garantire che gli interventi sui veicoli di trasporto circolanti sulle strade vengano effettuati a regola d’arte. In tal modo gli esercizi possono essere sottoposti ai controlli, affinché i macchinari usati siano in regola e l’attività di loro competenza sia rispondente agli standard di qualità necessari per assicurare la sicurezza dei mezzi sottoposti a manutenzione e riparazione meccanica.
Il gestore dell’officina controllata, eludendo tale normativa, si sottraeva ai controlli di cui sopra, non assicurando la qualità del servizio svolto. In tal modo le autovetture riparate costituivano un potenziale pericolo per gli altri veicoli circolanti e per la sicurezza stradale in generale.
Riguardo alla seconda irregolarità (mancanza di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi), gli agenti hanno accertato che il titolare dell’officina non era in possesso della prevista autorizzazione tecnico-sanitaria rilasciata dall’Ente Provinciale ARPA-ASL di Siracusa per lo smaltimento dei rifiuti e, quindi, ometteva sistematicamente di annotare sull’apposito registro di carico e scarico dei rifiuti il materiale di scarto pericoloso prodotto nelle fasi della lavorazione. A questo proposito, durante il controllo del locale gli operatori hanno trovato numerosi contenitori contenenti componenti meccanici dismessi ed accessori di veicoli. Tale materiale di rifiuto, destinato allo smaltimento, era stato lasciato abusivamente e senza alcuna precauzione nel luogo del rinvenimento e costituiva un pericolo per la sicurezza ambientale e per la salute dei cittadini.
Il personale operante ha quindi sequestrato le attrezzature ed i macchinari utilizzati nell’autofficina abusiva e ne ha ordinato l’immediata chiusura. Inoltre, ha sanzionato amministrativamente il titolare per mancanza della iscrizione alla Camera di Commercio, per mancanza della autorizzazione allo smaltimento dei rifiuti pericolosi e per omissione nella tenuta del registro di carico e scarico dei predetti rifiuti. Il gestore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazioni in materia ambientale ed, inoltre, è stato richiesto alla stessa A.G. l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo, al fine di contrastare la reiterazione della condotta illecita tenuta.