Roma, l'associazione dei magistrati ricorda il giudice Livatino
La figura del giudice Rosario Livatino e' "centrale per la storia della magistratura e di questo Paese". Cosi' l'Associazione Nazionale Magistrati oggi ricorda il giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 nell'agrigentino, a soli 37 anni. Nel giorno del 27esimo anniversario dell'omicidio del magistrato, il sindacato delle toghe ricorda che Livatino fu "ucciso in un agguato mafioso mentre si recava senza scorta in tribunale": aveva condotto indagini sugli interessi economici della criminalita' organizzata e sull'intreccio tra mafia e affari, delineando un vero e proprio sistema della corruzione. "Livatino - sottolinea l'Anm - aveva un altissimo senso dello Stato, era un uomo di fede e si faceva guidare, nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, da ferrei principi etici. I suoi scritti e il suo operato sono una testimonianza importante della sua continua ricerca della verita' e della coerenza delle sue azioni, un faro per tutti coloro che credono nella giustizia e nella legalita'".