Strage di via D'Amelio a Palermo, la figlia di Borsellino: "Basta silenzi"
"Le indagini sulla strage di via D'Amelio sono state caratterizzate da numerosissime anomalie. Anomalie e omissioni senza le quali si sarebbe sin da subito fatto chiarezza sulla inattendibilita' di Scarantino. Una storia di orrore e di menzogna. Non fare luce su questa vicenda, una volta per tutte, significa protrarre uno dei tanti buchi neri della storia d'Italia, confermando la realta' di un Paese che ha ancora molto da nascondere a se stesso. Ci aspettiamo reali risposte istituzionali, ben oltre le parole e le commemorazioni e gli impegni proclamati in occasione degli anniversari. Da tutte le persone che sanno ci aspettiamo un contributo di onesta'". E' il rinnovato appello di Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, il magistrato ucciso il 19 luglio del 1992 insieme alla sua scorta. In occasione del 25esimo anniversario dell'eccidio, rompendo un lungo silenzio, aveva puntato il dito contro l'immobilismo e i silenzi istituzionali che a suo giudizio persisterebbero ancora. Quel giorno fu anche sentita dalla Commissione parlamentare antimafia in missione in Sicilia.
"Non abbiamo notizie circa i passaggi che erano stati annunciati in sede istituzionale in direzione della verita' dei fatti - ha aggiunto Fiammetta Borsellino - ne' dell'avvio di procedimenti di cui si era parlato a luglio a carico di quanti abbiano avuto responsabilita' in ordine alle gravi e decisive anomalie e omissioni". Anche rispetto all'annunciata Commissione stragi si dice dubbiosa: "Puo' essere di stimolo, ma serve l'impegno convergente e deciso delle istituzioni".