Sgomberi, ancora tensioni polizia-movimenti a Roma
Nuove tensioni e disordini oggi a Roma dove movimenti dell'abitare e migranti sono scesi in piazza per chiedere "case subito". Urla, spintoni e denunce in via di Ripetta, nel "salotto" della Capitale, bloccata per alcune ore dai manifestanti che hanno organizzato un'assemblea pubblica davanti a un palazzo "confiscato alle mafie e abbandonato da anni". Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno allontanato i partecipanti seduti in strada, soprattutto donne, sollevandoli e respingendoli verso Piazza del Popolo. Spintoni e cori: "vergogna alle donne non si mettono le mani addosso". Alcune ragazze sdraiate sull'asfalto sono state trascinate ai lati della strada. Una di loro accusa: "Mi hanno preso a pugni". Arrivati in piazza del Popolo, tra due cordoni delle forze dell'ordine a alcuni blindati, ci sono stati nuovi attimi di tensione. La Questura ha reso noto che due promotori sono stati accompagnati al commissariato e tre negli uffici dei carabinieri per valutare le loro posizioni. Dalla Questura aggiungono che "l'intento" del sit-in era "di occupare lo stabile attualmente vuoto che in passato ospitava l'ospedale S. Giacomo". I partecipanti, "tutti identificati", saranno denunciati per manifestazione non autorizzata e multati di 2.500 euro per blocco stradale. La tensione è salita quando i movimenti hanno chiesto di arrivare in corteo fino a piazza Venezia, ma non gli è stato concesso. Si sono seduti per terra intonando cori "finché non c'è risposta da qui non ci si sposta" e "basta sgomberi".
Poi le accuse alla sindaca: "Raggi non ti abbiamo visto muovere un dito per una donna e un bambino rimasto per strada in questa città". E i disordini del pomeriggio sono l'ennesimo tassello di un'estate "calda" sul fronte degli sgomberi e dell'emergenza abitativa. Dopo l'intervento del 19 agosto nel palazzo di via Curtatone, occupato da quattro anni soprattutto da rifugiati, c'è stato un secondo sgombero nei giardini di piazza Indipendenza dove i migranti si sono accampati per giorni. I rifugiati sono rimasti poi in presidio per circa una settimana nei giardini vicino a via dei Fori Imperiali, alle spalle della Prefettura, e dopo essere stati allontanati per due volte solo alcuni hanno accettato le soluzioni alloggiative proposte dal Comune. Intanto oggi il leader della Lega Matteo Salvini ha visitato la tendopoli di via Ramazzini, a Monteverde, gestita dalla Croce Rossa. "Va chiusa", ha detto senza giri di parole Salvini che fa anche i conti: "il costo per i romani è di circa 10 mila euro al giorno". E domani, intanto, potrebbe essere un'altra giornata 'calda'. I movimenti per la casa e i rifugiati ex occupanti di via Curtatone terranno domani alle 12 una conferenza stampa in piazza Santi Apostoli per "denunciare le bugie su quanto accaduto oggi a via Ripetta". "Non è vero - dicono - che volevamo occupare l'edificio vuoto in via Ripetta, ma solo segnalarlo. La questura lo sapeva, avevamo fatto un comunicato. E' una repressione vergognosa".