Il nubifragio a Ispica: pubblicata ordinanza protezione civile
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile avvenuta il 16 agosto – annuncia il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Roccuzzo – va avanti l'iter per la redazione del piano degli interventi per la cui attuazione il Presidente della Regione è stato nominato Commissario delegato.
Fino al prossimo mese di gennaio 2018 permane lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 21 al 23 gennaio 2017 nel territorio della Provincia di Ragusa, in particolare a Scicli, Modica e Ispica.
La ricognizione dei danni sul patrimonio pubblico e privato e sulle attività produttive verranno trasmesse nei prossimi tre mesi al Capo Dipartimento della Protezione Civile per valutare la necessità di ulteriori stanziamenti oltre agli 8 milioni già stanziati.
Ad Ispica la tracimazione del Canale Circondariale di Bonifica fu causata dall'accumulo di un tappeto di oltre 30 metri di canne a Cozzo Muni – dichiara il Presidente Giuseppe Roccuzzo – chiederemo al Presidente della Regione di inserire nel piano degli interventi il rifacimento del Ponte di Cozzo Muni, un'opera che potrà limitare o evitare in futuro il riverificarsi delle disastrose alluvioni. E' una priorità.
L'alluvione causò danni stimati in quasi 3 milioni di euro, di cui circa un milione di danni causati alle strade urbane ed extraurbane – dichiara il Sindaco Pierenzo Muraglie – un intervento necessario è rifare il ponte di Cozzo Muni il cui costo è calcolato in 600mila euro, di gran lunga inferiore ai danni causati dalla sua ostruzione.
Abbiamo da tempo attivato i nostri uffici comunali – dichiarano il Sindaco Pierenzo Muraglie e il Presidente Giuseppe Roccuzzo – per avere pronto il progetto da trasmettere alla Regione. Il nostro impegno è massimo su tutti i fronti per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio e del suo assetto idro-geologico, al fine di scongiurare ulteriori problemi al nostro sistema agricolo.